“Non conosco alcun comportamento specifico del gatto per cui lo si potrebbe definire «falso», magari a torto, ma con una qualche plausibilità. Sulla faccia di pochi animali il conoscitore può in ogni momento leggere così chiaramente lo stato d'animo come del gatto: si capisce sempre ciò che gli passa per la testa, e sempre si può sapere quel che ci si deve attendere da lui il prossimo istante. Co­me è inconfondibile la sua espressione di fiduciosa cordialità, quando volge all'osservatore il suo musetto liscio con le orecchie dritte e gli occhi bene aper­ti, come si traduce immediatamente nella mimica dei muscoli del muso ogni ondata di eccitazione, ogni mo­to di paura o di ostilità!”

Origine: L'anello di Re Salomone, pp. 229-230

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“Il tuo gatto [paradosso del gatto di Schrödinger] dimostra che siamo in completo accordo sulla tua valutazione del carattere della teoria attuale. Una funzione psi che contiene tanto il gatto vivo quanto il gatto morto non può certo essere considerata una descrizione di uno stato di cose reale.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: L'articolo di Schrödinger non era stato ancora pubblicato (29 novembre 1935), ma il fisico austriaco aveva esposto la sua argomentazione in una lettera ad Einstein del 19 agosto 1935. Walter Isaacson, Einstein: la sua vita, il suo universo, nota a p. 603.
Origine: Da una lettera a Erwin Schrödinger, 4 settembre 1935, Archivio Einstein 22-53.
Origine: Citato in Walter Isaacson, Einstein: [la sua vita, il suo universo], p. 442

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“Ogni gatto riesce sempre ad essere la donna più attraente della stanza.”

E. V. Lucas (1868–1938) scrittore

Origine: Citato in Aa. Vv., Antica saggezza dei gatti: aforismi felini, Edizioni del Baldo, Colognola ai Colli, 2013, p. 8. ISBN 8867210530

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“Non si può insegnare a un gatto a non cacciare gli uccellini.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da una lettera a Florence Schneller, 9 marzo 1936; Archivio Einstein 51-756.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 139

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