“Ave, Maria, di stelle inghirlandata, | curvo e triste nell'ombra io pur t'imploro; | la valle imbruna, è il fin della giornata; | coi mandriani dell'alpe io pur t'adoro. || Tu che salvi dall'ira del torrente, tu azzurra vision nell'uragano, | tu ospizio fra le nevi ardue, tu olente || aura, in che orror mi affondo, in che agonia; | l'onta, il ribrezzo, il gran buio crescente, | tu lo sai, tu lo vedi: Ave, Maria.”
Origine: Poesia dedicata, insieme a molte altre, alla Vergine del Santuario d'Oropa. Storia della letteratura italiana, vol. V, p. 132.
Origine: Citato in Storia della letteratura italiana, vol. V, p. 133.
Citazioni simili

“L'adulatore è come l'ombra la quale non ti ama e pur ti segue.”
486; p. 58
Il teatro della politica
Origine: Emanuele Tesauro, La filosofia morale [derivata dall'alto fonte del grande Aristotele stagirita] (1670), libro XI, cap. V: «Ma l'adulatore è come l'ombra, la qual non ti ama, e pur ti segue, e fa tutti gl'atti, che tu sai fare.»

“Vergine Maria, non ti sembri male essere piccola, lo sono anche i fiori e le stelle.”
citato in Giuseppe Frangi, L'architetto di Dio, in Tracce, febbraio 2003

“Ho mani e piedi bene affondo in questo sporco gioco | sono diventato grosso pur mangiando poco.”
da Alfa Alfa
Monster


da Salire costa
Origine: Citato in Elio Fiore, In purissimo azzurro, Garzanti, 1986.