Frasi di Johann Wolfgang von Goethe
Johann Wolfgang von Goethe
Data di nascita: 28. Agosto 1749
Data di morte: 22. Marzo 1832
Altri nomi: Johann Wolfgang von Goethe Zitat, Johann W. von Goethe, Goethe, Иоганн Вольфганг фон Гёте
Johann Wolfgang von Goethe è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo tedesco.
Considerato dalla scrittrice George Eliot «...uno dei più grandi letterati tedeschi e l'ultimo uomo universale a camminare sulla terra», viene solitamente reputato uno dei casi più rappresentativi nel panorama culturale europeo. La sua attività fu rivolta alla poesia, al dramma, alla letteratura, alla teologia, alla filosofia, all'umanismo e alle scienze, ma fu prolifico anche nella pittura, nella musica e nelle altre arti. Il suo magnum opus è il Faust, un'opera monumentale alla quale lavorò per oltre sessant'anni.
Goethe fu l'originario inventore del concetto di Weltliteratur , derivato dalla sua approfondita conoscenza e ammirazione per molti capisaldi di diverse realtà culturali nazionali . Ebbe grande influenza anche sul pensiero filosofico del tempo, in particolare sulla speculazione di Hegel, Schelling e, successivamente, Nietzsche.
Lavori
Frasi Johann Wolfgang von Goethe
„Birra che frizzi, tabacco che morda e una servetta in gala son quanto va meglio al mio umore.“
— Johann Wolfgang von Goethe, Faust
Uno studente: Parte I, capitolo Dinanzi la porta della città; 1960
Faust
„In principio era il Fatto!“
— Johann Wolfgang von Goethe, Faust
I parte, scena III, citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993
Faust
„Cosa importa, Wilhelm, che siano fantasmi, se ci fanno star bene?“
— Johann Wolfgang von Goethe, libro I dolori del giovane Werther
18 luglio; 1998, p. 83
I dolori del giovane Werther, Libro primo
„[Ultime parole] Aprirò spazi dove milioni di uomini | vivranno non sicuri, ma liberi e attivi. | Verdi, fertili i campi; uomini e greggi | subito a loro agio sulla terra nuovissima, | al riparo dell'argine possente | innalzato da un popolo ardito e laborioso. | Qui all'interno un paradiso in terra, | laggiù infurino pure i flutti fino all'orlo; | se fanno breccia a irrompere violenti, | corre a chiuderla un impeto comune. | Sì, mi sono votato a questa idea, | la conclusione della saggezza è questa: merita libertà e la vita solo | chi ogni giorno le deve conquistare. | Così vivranno, avvolti dal pericolo, | magnanimi il fanciullo, l'uomo e il vecchio. | Vorrei vedere un simile fervore, | stare su suolo libero con un libero popolo. | All'attimo direi: Sei così bello, fermati! | Gli evi non potranno cancellare la traccia dei miei giorni terreni.“
| Presentendo una gioia così alta | io godo adesso l'attimo supremo.
Varie
Origine: Da Faust Urfaust, vol. secondo, Garzanti, Milano 1994, p. 1041.
„[In una lettera del 14 dicembre (1772) riportata] Per me oramai è finita! La mia mente è confusa, già da otto giorni non riesco più a riflettere, ho gli occhi sempre pieni di lacrime, non c'è posto dove stia bene e in ogni posto sto bene. Non desidero nulla, non bramo nulla. Starei meglio se me ne andassi.“
— Johann Wolfgang von Goethe, libro I dolori del giovane Werther
Werther: l'editore al lettore; 1998, pp. 229, 231
I dolori del giovane Werther, Libro secondo