“[Mio padre] aveva prestato dei soldi a Pasquale Centore, ex sindaco di un paese del Casertano. Quest'uomo, legato al clan dei Casalesi, non glieli voleva restituire e in un raptus lo ha ammazzato.”

Origine: Citato in Roma. Borriello: "Io, Belen, Saviano, i gay nel calcio, mio padre ucciso" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Roma/09-11-2013/roma-borriello-io-belen-saviano-gay-calcio-mio-padre-ucciso-201530260408.shtml, Gazzetta.it, 9 novembre 2013

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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calciatore italiano 1982

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“Sento il dovere morale di restituire i privilegi che mi sono stati regalati «alla corte di mio padre.»”

Paolo Giuntella (1946–2008) giornalista e scrittore italiano

Strada verso la libertà

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“Vi racconto una piccola atroce storia per capire quale possa essere talvolta la posizione del potere politico dentro una vicenda mafiosa, una storia vecchia di alcuni anni fa e che oggi non avrebbe senso e che tuttavia in un certo modo interpreta tutt'oggi il senso politico della mafia. Nel paese di Camporeale, provincia di Palermo, nel cuore della Sicilia, assediato da tutta la mafia della provincia palermitana, c'era un sindaco democristiano, un democristiano onesto, di nome Pasquale Almerico, il quale essendo anche segretario comunale della DC, rifiutò la tessera di iscrizione al partito ad un patriarca mafioso, chiamato Vanni Sacco ed a tutti i suoi amici, clienti, alleati e complici. Quattrocento persone. Quattrocento tessere. Sarebbe stato un trionfo politico del partito, in una zona fino allora feudo di liberali e monarchici, ma il sindaco Almerico sapeva che quei quattrocento nuovi tesserati si sarebbero impadroniti della maggioranza ed avrebbero saccheggiato il Comune. Con un gesto di temeraria dignità, rifiutò le tessere.
Respinti dal sindaco, i mafiosi ripresentarono allora la domanda alla segreteria provinciale della DC, retta in quel tempo dall'ancora giovane Giovanni Gioia, il quale impose al sindaco Almerico di accogliere quelle quattrocento richieste di iscrizione, ma il sindaco Almerico, che era medico di paese, un galantuomo che credeva nella DC come ideale di governo politico, ed era infine anche un uomo con i coglioni, rispose ancora di no. Allora i postulanti gli fecero semplicemente sapere che, se non avesse ceduto, lo avrebbero ucciso, e il sindaco Almerico, medico galantuomo, sempre convinto che la Dc fosse soprattutto un ideale, rifiutò ancora. La segreteria provinciale s'incazzò, sospese dal partito il sindaco Almerico e concesse quelle quattrocento tessere. Il sindaco Pasquale Almerico cominciò a vivere in attesa della morte. Scrisse un memoriale indirizzato alla segreteria provinciale e nazionale del partito denunciando quello che accadeva e indicando persino i nomi dei suoi probabili assassini. E continuò a vivere nell'attesa della morte. Solo, abbandonato da tutti. Nessuno gli dette retta, lo ritennero un pazzo visionario che voleva continuare a comandare da solo la città emarginando forze politiche nuove e moderne.
Talvolta lo accompagnavano per strada alcuni amici armati per proteggerlo. Poi anche gli amici scomparvero. Una sera di ottobre mentre Pasquale Almerico usciva dal municipio, si spensero tutte le luci di Camporeale e da tre punti opposti della piazza si cominciò a sparare contro quella povera ombra solitaria. Cinquantadue proiettili di mitra, due scariche di lupara. Il sindaco Pasquale Almerico venne divelto, sfigurato, ucciso e i mafiosi divennero i padroni di Camporeale. Pasquale Almerico, per anni, anche negli ambienti ufficiali del partito venne considerato un pazzo alla memoria.”

Giuseppe Fava (1925–1984) scrittore, giornalista e drammaturgo italiano

da I Siciliani, gennaio 1983

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“La cosa ironica è che uso i soldi che ho avuto da mio padre per comprare oggetti di mio padre.”

Julian Lennon (1963) cantautore e musicista inglese

citato in Julian Lennon: "Torno alla musica" la difficile eredità del primo figlio http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/11/16/news/julian_lennon_dopo_13_anni_torno_alla_musica_la_difficile_eredit_del_primo_figlio_di_john-25001489/, la Repubblica, 16 novembre 2011

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“In questo paese, chi ha più soldi ha più ragione.”

Origine: Anonimo veneziano, p. 65

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