“Ecco di nuovo però l'incertezza, il disagio. Ecco di nuovo quel vuoto, quello spazio dentro di sé, quella concavità capace di esprimere una nostalgia che non viene colmata dal pensiero dell'aria come non viene colmata dall'idea del pane. Ecco di nuovo quel malessere, quel fastidio, quel sentirsi fuori posto. Anzi senza un posto. Proprio come quel luogo vacuo, quel posto concavo che avverte dentro di sé così preciso, rotondo, circolare, regolare.”
Abelis