“Durante i test con nuovo hardware e software c'erano continuamente intoppi. Quindi l'unica soluzione che avevi era spegnere, aspettare qualche secondo, riaccendere, e aspettare di nuovo durante il power-on self-test. Mi dissi "Sto scrivendo tutti questi codici per tastiera, rendiamolo uno shortcut." Inizialmente l'avevo pensato come una di quelle cose che oggi chiamiamo Easter Egg, qualcosa da usare solo tra gli sviluppatori, non disponibile a tutti. Ma poi la gente lo scoprì, avendo la risposta a come avviare uno dei loro programmi: bastava inserire il dischetto, premere "ctrl+alt+canc", e per magia il tuo programma si avviava. È stato un lavoro di cinque minuti, non credevo mica di creare un'icona culturale. Ma devo condividerne il merito. L'avrò pur inventato io, ma Bill l'ha reso famoso.”

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 19 Novembre 2020. Storia
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David Bradley (ingegnere) 1
ingegnere e informatico statunitense 1949

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“Non siamo ratti da 70 kg! Se non fossero stati effettuati tanti test su animali oggi avremmo probabilmente disponibili modi più efficaci di curare le malattie.”

Thomas Hartung farmacologo tedesco

Origine: Citato in Fulco Pratesi, A chi servono i test su animali http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2013/02/11/news/a-chi-servono-i-test-su-animali-1.50691, l'Espresso, 11 febbraio 2013.

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“La famiglia è il test della libertà, perché è l'unica cosa che l'uomo libero fa da sé e per sé.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

Origine: Da Fancies versus fads.

“I test di tossicità [sugli animali] che abbiamo utilizzato per decenni sono semplicemente cattiva scienza. Oggi abbiamo la possibilità di ripartire da zero e di sviluppare dei test basati su prove evidenti, che forniscono un reale valore predittivo.”

Thomas Hartung farmacologo tedesco

Origine: Citato in Stefano Cagno, Antivivisezionismo scientifico, in Trattato di biodiritto: la questione animale, Giuffrè, Milano, 2012, p. 226 https://books.google.it/books?id=Q_XJdzBCZpAC&pg=PA226. ISBN 88-14-16448-7

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“I programmatori che scrivono miglioramenti per GCC (o Emacs, o Bash, o Linux, o un qualsiasi programma coperto dalla GPL) lavorano spesso per aziende o università. Quando il programmatore vuole offrire questi miglioramenti alla comunità e vedere il suo codice incluso nella versione successiva del programma in questione, il suo capo potrebbe dire: "Fermo lì! Il tuo codice appartiene a noi! Non vogliamo condividerlo con altri; abbiamo deciso di trasformare la tua versione migliorata in un prodotto proprietario".
Qui viene in aiuto la GNU GPL. Il programmatore mostrerebbe al capo che un tale prodotto proprietario sarebbe una violazione del diritto d'autore e il capo capirebbe che ci sono soltanto due possibilità: rilasciare il nuovo codice come software libero o non rilasciarlo affatto. Quasi sempre al programmatore viene consentito di comportarsi come intendeva fare e così il codice risulta disponibile per la versione successiva del programma.
La GNU GPL non è sempre accondiscendente; dice di "no" ad alcune delle cose che a volte la gente vuole fare. Alcuni utenti affermano che sia negativo il fatto che la GPL "escluda" alcuni sviluppatori di software proprietario che "hanno bisogno d'essere portati nella comunità del software libero."
Ma non siamo noi ad escluderli dalla nostra comunità; sono loro che scelgono di non entrare. Decidere di produrre software proprietario equivale a decidere di starne fuori. Esservi dentro significa cooperare con noi; non possiamo "portarli nella nostra comunità" se non vogliono unirsi a noi.
Ciò che possiamo fare è offrire un incentivo ad unirsi a noi. È per far sì che il nostro software già prodotto sia un incentivo che la GNU GPL è stata pensata: "Se renderete il vostro software libero, potete utilizzare questo codice."”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

Di certo in questo modo non si vincerà sempre, ma qualche volta sì.
Permesso d'autore: idealismo pragmatico

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“I test d'intelligenza cui venne sottoposto diedero risultati sorprendenti: messo davanti a un cubo di Rubik impiegò solo 10 secondi a inghiottirlo.”

Gino e Michele scrittore, autore televisivo e commediografo italiano

Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano

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