“Il giudice di ultima istanza è il pubblico; e il pubblico legge sempre meno. Il numero totale di copie vendute cala. In Italia, rispetto agli altri paesi, leggiamo poco. La stampa è in crisi. Le promozioni, a volte intelligenti, a volte strampalate, tentano invano di mettere un argine.”

—  Piero Ottone

da Quotidiani. La soppressione delle notizie, L'espresso, n. 34, 1996

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“L'Italia può farcela è il titolo dell'ultimo interessante libro dell'economista Alberto Bagnai. In questo lavoro, Bagnai rimarca una verità taciuta ai più, cioè che la crisi italiana (e non solo) non è una crisi di debito pubblico, ma di debito privato.”

Gianluca Ferrara (1972) editore e scrittore italiano

Origine: Da "L'Italia può farcela" davvero? Il libro di Alberto Bagnai http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/01/litalia-puo-farcela-davvero-libro-alberto-bagnai/1309002/, il Fatto Quotidiano.it, 1° gennaio 2015.

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“Il problema della Rai è che ha troppi soldi. Se si compara alla Bbc, i costi unitari sono molto più alti. Parlo di costo del lavoro unitario, il costo medio del lavoro per ogni unità di valore aggiunto. E soprattutto come sempre in Italia sono molto pagati i dirigenti. Perché l’Italia, che si vanta di essere un Paese molto egualitario, nel settore pubblico sono molto pagati i dirigenti, rispetto agli altri Paesi, e sono meno pagati invece quelli a livello più basso.”

Roberto Perotti (1961) economista italiano

Origine: Dall'intervista Spesa pubblica, Perotti: «Dalle partecipate ai troppi sussidi, ecco perché le riforme hanno fallito» http://www.corriere.it/economia/16_settembre_03/spesa-pubblica-perotti-dalle-partecipate-troppi-sussidi-ecco-perche-riforme-hanno-fallito-7998c5de-7217-11e6-a5ab-6335286216cb.shtml, Corriere.it, 3 settembre 2016.

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“[Replicando alle accuse di crisi economica dell'Italia mosse dal giornale britannico Economist] Abbiamo come ricchezza delle famiglie otto volte il nostro prodotto nazionale annuale, il più alto numero di automobili al mondo rispetto alla popolazione, il più alto numero di telefonini, siamo dei grandi playboy, quindi tutti i nostri ragazzi mandano almeno dieci messaggi al giorno alle loro tante ragazze, e siamo anche il Paese che ha il maggior numero di case di proprietà nelle singole famiglie.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2005
Origine: Dalla conferenza stampa durante l'incontro con il primo ministro britannico, Tony Blair; citato in Emanuele Novazio, Il Presidente del consiglio reagisce alle critiche sul Sitema_Italia. Conferenza stampa con Blair: «L'Economist sbaglia» http://archivio.lastampa.it/m/articolo?id=bc53dcb3bacabdc5c7bffc3d466888be023d94aa, La Stampa, 28 maggio 2005, p. 2 e in Berlusconi ha detto: (anno 2005) http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4ebaadc11e0a7, a cura di Marzia Amico, Jessica D'Ercole, Daria Egidi e Roberta Mercuri, Corriere.it.

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“In Italia non c'è più opinione pubblica. Non parlo dell'opposizione, ma di qualcosa o qualcuno trasversale ai partiti, che comunque si riconosca in comuni valori democratici. E che, come succede in altri paesi, dovrebbe "punire”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

mettiamoci le virgolette, per carità – un capo del governo che non ha senso dello Stato, che non va alle celebrazioni del 25 aprile, che aggredisce la magistratura, che ha come braccio destro un condannato per corruzione e come braccio sinistro un condannato per concorso in associazione mafiosa. E invece passano concetti come "agli italiani non interessa il conflitto di interessi, visto che hanno fatto vincere Berlusconi". Sì, ma interessa alla democrazia... La maggioranza delle persone, e non solo a destra, ormai considera normale che un uomo abbia il monopolio della tv, faccia politica e sia anche capo del governo. La sua vittoria è questa: ormai la bassa qualità della democrazia italiana è considerata un fatto normale, marginale (Nanni Moretti)

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“In Italia non c'è più opinione pubblica. Non parlo dell'opposizione, ma di qualcosa o qualcuno trasversale ai partiti, che comunque si riconosca in comuni valori democratici. E che, come succede in altri paesi, dovrebbe "punire"”

Nanni Moretti (1953) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico italiano

mettiamoci le virgolette, per carità – un capo del governo che non ha senso dello Stato, che non va alle celebrazioni del 25 aprile, che aggredisce la magistratura, che ha come braccio destro un condannato per corruzione e come braccio sinistro un condannato per concorso in associazione mafiosa. E invece passano concetti come "agli italiani non interessa il conflitto di interessi, visto che hanno fatto vincere Berlusconi". Sì, ma interessa alla democrazia... La maggioranza delle persone, e non solo a destra, ormai considera normale che un uomo abbia il monopolio della tv, faccia politica e sia anche capo del governo. La sua vittoria è questa: ormai la bassa qualità della democrazia italiana è considerata un fatto normale, marginale.
Origine: Dall'intervista di Paolo D'Agostini, Moretti, cinema e politica: "Io, Veltroni e il Caimano" http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/spettacoli_e_cultura/torino-festival/moretti-intervista/moretti-intervista.html, Repubblica.it, 21 novembre 2008.

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