“Il maestro, (secondo numerose scritture, deve essere, in breve) pieno di compassione, buon intendente della grammatica (pada), della speculazione ortodossa (vākya) e della logica (pramāṇa), tutto preso dalla devozione a Śiva e null'altro, conoscitore (profondo) del senso di tutte le scritture promulgate da Śiva, non un «autogenito» (svayaṃbhūḥ).”
2013, 7-8
Tantrāloka, Capitolo XXIII
Argomenti
scrittura , intendente , conoscitore , speculazione , grammatica , ortodossia , ortodosso , devozione , compassione , logica , pieno , maestria , maestro , profondo , senso , secondo , essere , breve , presoAbhinavagupta 144
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