“[Su La canzone dei Nibelunghi] È un linguaggio di pietra, e i versi sembrano blocchi di macigno squadrati. Qua e là, tra le fessure, sgorgano fiori vermigli come gocce di sangue, o pendono lunghi tralci d'edera come verdi lacrime.”
Origine: Traduzione di Italo Alighiero Chiusano. Citato in Geza Gardonyi, Sotto la tenda di Attila, traduzione e commento a cura di Laura Draghi, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 1983, p. 71.
Heinrich Heine 35
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