Frasi di John Fante
John Fante
Data di nascita: 8. Aprile 1909
Data di morte: 8. Maggio 1983
Altri nomi: ჯონ ფანტე, جون فانتي, Џон Фанте, جان فانته
John Fante è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense.
Lavori
Frasi John Fante
„Fui sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell'uomo, del terribile significato della sua presenza. Il deserto era lì come un bianco animale paziente, in attesa che gli uomini morissero e le civiltà vacillassero come fiammelle, prima di spegnersi del tutto. Intuii allora il coraggio dell'umanità e fui contento di farne parte.“
— John Fante, libro Chiedi alla polvere
Chiedi alla polvere
„Muovendomi con il traffico, mi domandavo quanto altri come me prendevano la strada semplicemente per sfuggire alla città. Giorno e notte, la città formicolava di traffico ed era impossibile credere che tutte quelle persone avessero una ragione purchessia per guidare.“
— John Fante, libro Sogni di Bunker Hill
Sogni di Bunker Hill
„A parte il contorno del viso e il candore dei denti, non era bella.“
— John Fante, libro Chiedi alla polvere
Chiedi alla polvere
„I figli erano i chiodi che lo tenevano crocefisso a mia madre.“
— John Fante, libro La confraternita dell'uva
The Brotherhood of the Grape
„Eccola chiesa di Nostra Signora, un edificio antico, con l’adobe annerito dal tempo. Decido di entrarci. Per ragioni sentimentali, non per altro. Non ho mai letto Lenin, ma l’ho sentito citare: la religione è l’oppio dei popoli. Quanto a me, sono ateo: ho letto L' Anticristo e la considero un’opera fondamentale. Credo nel cambiamento dei valori, Signore. La Chiesa deve sparire; è il ricettacolo degli stolti, delle canaglie e delle mezze cartucce.“
— John Fante, libro Chiedi alla polvere
Ask the Dust
„Così l'ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c'è la polvere dell'Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere.
E c'è una ragazza ingannata dall'idea che felici fossero quelli che si affannavano, e voleva essere dei loro.“
— John Fante, libro Chiedi alla polvere
dalla prefazione
Chiedi alla polvere, Citazioni sul libro
„L'uomo di ingegno si riserva alcune prerogative, ad esempio la scelta dei propri interlocutori.“
— John Fante, libro Chiedi alla polvere
libro Chiedi alla polvere
„Molto ho scordato, Camilla, sulle ali del vento, E ho gettato rose, rose in tumulto tra la folla
Danzando per scacciare dalla mente i tuoi pallidi gigli perduti,
Ma ero svuotato e triste per l'antica passione,
Sì, di continuo, perché la danza era lunga;
Ti sono stato fedele, Camilla, a modo mio
Arturo Bandini“
— John Fante, libro Chiedi alla polvere
Ask the Dust
„Questo non è che l'inizio, ma potrei anche raccontarti la storia di una sera passata sulla spiaggia con una principessa bruna, parlarti della sua carne senza significato, dei suoi baci come fiori di cera, privi di profumo nel giardino della mia passione.“
— John Fante, libro Chiedi alla polvere
Chiedi alla polvere
„Pregai; certo, pregai. Per ragioni sentimentali. Dio Onnipotente, mi dispiace di essere diventato ateo, ma hai mai letto Nietzsche? Ah, che libro! Dio Onnipotente, voglio essere onesto. Ti farò una proposta. Fai di me un grande scrittore e io tornerò alla Chiesa. A proposito, Signore, devo chiederti un altro favore: fa' in modo che mia madre sia felice. Del vecchio non mi interessa; lui ha il suo vino e la sua salute, ma mia madre si tormenta sempre. Amen.“
— John Fante, libro Chiedi alla polvere
Chiedi alla polvere
„La cucina: il vero regno di mia madre, l'antro caldo della strega buona sprofondato nella terra desolata della solitudine, con pentole piene di dolci intingoli che ribollivano sul fuoco, una caverna d'erbe magiche, rosmarino e timo e salvia e origano, balsami di loto che recavano sanità ai lunatici, pace ai tormentati, letizia ai disperati. Un piccolo mondo venti-per-venti: l'altare erano i fornelli, il cerchio magico una tovaglia a quadretti dove i figli si nutrivano, quei vecchi bambini richiamati ai propri inizi, col sapore del latte di mamma che ancora ne pervadeva i ricordi, e il suo profumo nelle narici, gli occhi luccicanti, e il mondo cattivo che si perdeva in lontananza mentre la vecchia madre-strega proteggeva la sua covata dai lupi di fuori.“
— John Fante, libro La confraternita dell'uva
VII; 2006, p. 73
La confraternita dell'uva
„Leggevo e leggevo, ed ero affranto e solo e innamorato di un libro, di molti libri, poi mi venne naturale, e mi sedetti li, con una matita e un lungo blocco di carta, e cercai di scrivere, fino a che sentii di non poter più continuare perché le parole non mi sarebbero venute come ad Anderson, ma solamente come gocce di sangue dal mio cuore.“
— John Fante, libro Sogni di Bunker Hill
Sogni di Bunker Hill