Frasi da libro
Ab Urbe condita libri

Tito Lívio Titolo originale Ab Urbe condĭta (Latine)

Ab urbe condĭta libri CXLII , conosciuta semplicemente come Ab Urbe condita e in italiano anche solo come Storia di Roma e talvolta come Historiae , è il titolo, derivato dai codici , con cui l'autore, lo storico latino Tito Livio, indica l'estensione e l'argomento della sua opera: la storia narrata a partire dalla fondazione di Roma.


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“L'abbondanza genera fastidio.”

III, 1; 1997
Fit, fastidium copia.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Portare aiuto dopo la battaglia è tardi.”

III, 5; 1997
[S]erum auxilium post proelium.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“[Loro avevano messo all'ordine del giorno la guerra sabina: ma] il popolo romano aveva una guerra più importante di quella dichiarata.”

III, 39; 1997
De bello Sabino eos referre, tamquam maius ullum populo Romano bellum sit.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X
Origine: Il popolo di Roma aveva bisogno di riforme e di concessioni da parte dei patrizi, non di una guerra.

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“Gli uomini sentono più il peso delle loro sofferenze presenti che delle paure future.”

III, 39; 1997
Graviora quae patiantur videri iam hominibus quam quae metuant.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Grandi rancori suscitano le grandi contese.”

Gaio Claudio Crasso Inregillense Sabino: III, 40; 1997
[E]x magno certamine magnas excitari ferme iras.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“È inevitabile che chi parla alla folla tenendo conto del suo interesse particolare risulti più gradito di colui che ha in mente solo il vantaggio pubblico.”

Tito Quinzio Capitolino Barbato: III, 68; 1997
Natura hoc ita comparatum est, ut qui apud multitudinem sua causa loquitur gratior eo sit cuius mens nihil praeter publicum commodum videt.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Il danno arrecato alla nostra reputazione e al nostro credito è maggiore di quello che può essere eventualmente stimato.”

III, 72; 2006
Nam famae quidem ac fidei damna maiora esse quam quae aestimari possent.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“L'animo umano non si sazia nemmeno con le più belle promesse della sorte.”

IV, 13; 1997
Est humanus animus insatiabilis eo quod fortuna spondet.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“La necessità è l'arma ultima e maggiore.”

Vettio Messio: IV, 28; 2006
Necessitas ultimum et maximum telum est.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Mai gli uomini indietreggiano davanti ad un ostacolo se saranno proposti grandi premi a chi tenta grandi imprese.”

IV, 35; 1997
Nihil non adgressuros homines si magna conatis magna praemia proponantur.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Fama e onore vanno talvolta più facilmente a chi non li ricerca.”

IV, 57; 1997
[G]ratia atque honos opportuniora interdum non cupientibus essent.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“La fatica ed il piacere, diversi di natura, sono congiunti fra loro da un naturale legame.”

Appio Claudio Crasso: V, 4; 2006
Labor voluptasque, dissimillima natura, societate quadam inter se naturali sunt iuncta.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Già i Giochi e le Ferie Latine erano stati rinnovati, già l'acqua del lago Albano era stata dispersa per i campi, già il destino incombeva su Veio.”

V, 19; 1997
Iam ludi Latinaeque instaurata erant, iam ex lacu Albano aqua emissa in agros, Veiosque fata adpetebant.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Esiste un diritto di guerra come esiste un diritto di pace.”

Marco Furio Camillo: V, 27; 1997
Sunt et belli, sicut pacis, iura.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Guai ai vinti!”

Re Brenno: V, 48; 1997 e 2006
Vae victis!
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Le avversità ricordano agli uomini i doveri religiosi.”

Marco Furio Camillo: V, 51; 1997
Adversae deinde res admonuerunt religionum.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Pianta l'insegna qui, alfiere; questo è il posto giusto per noi!”

Marco Furio Camillo: V, 55; 1997
Signifer, statue signum; hic manebimus optime.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X
Origine: Nel tempo l'espressione è stata poi ripetuta da Quintinio Sella nel 1870 riguardo a Roma Capitale ed è stata utilizzata da D'Annunzio riguardo all'impresa di Fiume. (2011)

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“Qui resteremo benissimo.”

Marco Furio Camillo: V, 55; 2006
Hic manebimus optime.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Dimostratevi pronti alla guerra e avrete la pace.”

Lucio Quinzio Cincinnato Capitolino: VI, 18; 2010
Ostendite modo bellum; pacem habebitis.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X
Origine: Quinzio Cincinnato in occasione della sua difesa, dopo essersi auto-deposto dalla carica di dittatore a causa delle accuse dei tribuni della plebe.

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“La folla fonda le sue opinioni sulle cose più incerte.”

VI, 23; 2006
Multitudo ex incertissimo sumit animos.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X