Frasi da libro
Intervista con il Potere

Intervista con il Potere

Intervista con il Potere è una raccolta di interviste realizzate dalla giornalista e scrittrice italiana Oriana Fallaci come inviata per L'Europeo e Il Corriere della Sera nel periodo compreso tra gli anni sessanta e ottanta del XX secolo. La pubblicazione in volume, benché prevista dall'Autrice stessa come ideale continuazione del bestseller Intervista con la Storia, appare postuma per l'Editore Rizzoli nel 2009. L'opera si compone di due parti. La prima parte è l'intervista con il Potere. Qui, in un prologo inedito, Fallaci rievoca il periodo successivo alla morte di Alekos Panagulis, quando lei si isola nella sua casa di campagna per assistere la madre Tosca, che sta morendo a causa del cancro, e per lavorare al romanzo Un uomo, dedicato al suo compagno scomparso. Scomparsa anche la madre e terminato il libro, la Fallaci riprende ad occuparsi di giornalismo. Tornata in America, viene invitata a cena da un suo amico che vuole farle conoscere un cuoco particolare. È il generale Nguyễn Ngọc Loan, che durante la guerra del Vietnam era soprannominato il "terrore di Saigon". Dopo la fine della guerra il generale si rifugiò in Virginia dove aprì un ristorante. L'inaspettato incontro induce la Fallaci ad una riflessione sul Potere e la sua caducità. Un uomo potentissimo durante la guerra del Vietnam era finito a gestire un anonimo ristorante in Virginia. Oriana decide perciò di tornare a viaggiare e ad intervistare i potenti della terra. Si reca in Iran e Libia per intervistare Khomeini e Gheddafi. La seconda parte dell'opera raccoglie le interviste ai grandi della terra: da Robert Kennedy al Dalai Lama, da Sharon a Enrico Berlinguer, da Deng Xiao-ping a Lech Wałęsa.


Oriana Fallaci photo
Oriana Fallaci photo

“Quanto all'Occidente, osservava in imbarazzato silenzio e chi aveva salutato con entusiasmo l'avvento dell'ayatollah confessava quasi a denti stretti il proprio errore o pentimento. La cosiddetta sinistra, quella sinistra per cui una rivoluzione va sempre assolta e chi non è d'accorso su questo è un fascista, tentava addirittura di giustificare lo scempio. «Devi capire che la rivoluzione non è un invito a nozze.» «Pensa a Robespierre e alle migliaia di ghigliottinati durante il Terrore, pensa a Lenin e alle centinaia di migliaia liquidati con le Grandi Purghe.» «Non dimenticare che certi eccessi sono inevitabili e necessari. Non è la prima volta che la rivoluzione divora i propri figli.» Non avevano detto le stesse cose, del resto, quando la libertà era stata assassinata in Polonia e in Cecoslovacchia e in Ungheria e nella Germania dell'Est, quando i sogni erano stati traditi a Cuba e in Vietnam? Non s'erano forse macchiati della stessa malafede, gli ipocriti, non s'erano forse rifugiati dietro la stessa disonestà, lo stesso timore d'apparir reazionari? Lo sapevo ben io che fino al giorno in cui avevo raccontato le infamie viste a Saigon, le colpe degli americani e dei sudvietnamiti e dei Loan, me l'ero cavata benissimo: conquistando orde di ammiratori e di amici. «Gran giornalista, grande scrittrice, gran donna.» Però appena avevo raccontato le infamie viste ad Hanoi, le colpe dei nordvietnamiti e dei vietcong e dei Giap, ero stata linciata sui loro giornali. E gli ammiratori s'erano trasformati in dispregiatori, gli amici in nemici: «Mascalzona, calunniatrice, serva del Pentagono. Ha offeso la rivoluzione!».
La rivoluzione. È dalla presa della Bastiglia che l'Occidente vive nella bugia chiamata rivoluzione. È da allora che questa parola equivoca ci ricatta come una parola santa, in quanto tale ci viene imposta come sinonimo di libertà-uguaglianza-fraternità, simbolo del riscatto e del progresso, speranza per gli oppressi. È da allora che le stragi compiute in suo nome vengono assolte, giustificate, accettate, che i suoi figli vengono macellati dopo aver macellato: convinti che essa sia la cura di ogni cancro, la panacea di ogni male. Ma rispettosamente la pronunciamo, rispettosamente la studiamo a scuola, rispettosamente la analizziamo nei trattati di politologia e nei saggi di filosofia. Rispettosamente non osiamo contestarla, rifiutarla, sbugiardarla sputando in faccia agli imbecilli e ai violenti che se ne servono per carriera.”

Origine: Intervista con il Potere, pp. 36–37

Autori simili

Oriana Fallaci photo
Oriana Fallaci 152
scrittrice italiana 1929–2006
Grazia Deledda photo
Grazia Deledda 18
scrittrice italiana
Alda Merini photo
Alda Merini 295
poetessa italiana
Toni Morrison photo
Toni Morrison 27
scrittrice statunitense
Daphne du Maurier photo
Daphne du Maurier 4
scrittrice britannica
Etty Hillesum photo
Etty Hillesum 84
scrittrice olandese
Svjatlana Aleksievič photo
Svjatlana Aleksievič 5
scrittrice bielorussa
Marina Ivanovna Cvetaeva photo
Marina Ivanovna Cvetaeva 5
poetessa e scrittrice russa
Nelly Sachs photo
Nelly Sachs 36
poetessa e scrittrice tedesca
Herta Müller photo
Herta Müller 32
scrittrice tedesca