Andrej Aleksandrovič Ždanov in russo: Андре́й Алекса́ндрович Жда́нов? è stato un politico sovietico.
Nel periodo staliniano fu l'arbitro della linea culturale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e Presidente del Praesidium del Soviet dell'Unione .
Ždanov, bolscevico dal 1915, dopo una gioventù trascorsa tra l'attività politica nell'esercito e la partecipazione alla guerra civile russa, fu segretario del partito presso Nižnij Novgorod dal 1924 al 1934; in tale veste, partecipò alla lotta per la collettivizzazione dell'agricoltura e per l'industrializzazione socialista del paese. Il 29 gennaio 1934, al XVII Congresso del partito, pronunciò il suo primo grande discorso.
Nello stesso anno Ždanov partecipò ai lavori del I Congresso degli scrittori sovietici, ed ebbe un ruolo fondamentale nell'elaborazione dei principi del realismo socialista. Disse, in particolare, nel suo discorso del 17 agosto:
Nella seconda metà degli anni Trenta prese parte alle epurazioni nel partito e di esse formulò, al XVIII Congresso, un'ampia autocritica, condannandone gli eccessi e gli errori.
Durante la Seconda guerra mondiale, Ždanov diresse la resistenza di Leningrado al lungo assedio nazista.
Nel dopoguerra, con un'influenza sulle decisioni del partito ormai superiore a quella dello stesso Stalin, Ždanov pose in atto una serie di iniziative atte a combattere le influenze occidentali sulla cultura sovietica. Così, nell'agosto 1946, si scagliò contro il decadentismo e il pessimismo nella letteratura, ed in particolare contro lo scrittore satirico Michail Zoščenko e la poetessa Anna Achmatova. Nel giugno dell'anno successivo, espresse severe critiche nei riguardi delle tesi di G. F. Aleksandrov sulla storia della filosofia e indicò gli obiettivi del fronte filosofico in URSS. Da amante della musica classica, Ždanov criticò infine, nel gennaio 1948, le tendenze al formalismo e al naturalismo nel panorama musicale.
In forte sovrappeso, morì nel 1948 a causa di un arresto cardiaco; Nikita Chruščëv scrisse nelle sue memorie che Ždanov era un alcolista e che nei suoi ultimi giorni di vita Stalin - il quale stava pensando a lui come suo successore alla guida dell'URSS - gli chiese di bere solo succhi di frutta.
Dal 1948 e fino al 1989 la sua città natale in suo onore ha preso il nome Ždanov.
Il figlio di Ždanov, Juri , nel 1949 sposò la figlia di Stalin, Svetlana Alliluyeva. Il matrimonio ebbe termine nel 1950 con un divorzio. La coppia ebbe una figlia, Ekaterina.
✵
14. Febbraio 1896 – 31. Agosto 1948