Frasi di Augusto

Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, in latino Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus; nelle epigrafi: C•IVLIVS•C•F•CAESAR•IIIVIR•RPC , meglio conosciuto come Ottaviano o Augusto, fu il primo imperatore romano.

Il Senato gli conferì il titolo di Augustus il 16 gennaio 27 a.C., e il suo nome ufficiale fu da quel momento Imperator Caesar Divi filius Augustus .

Nel 23 a.C. gli fu riconosciuta la tribunicia potestas e l'Imperium proconsulare a vita; mentre nel 12 a.C. divenne Pontefice massimo con la morte di Marco Emilio Lepido. Restò al potere sino alla morte e il suo principato fu il più lungo della Roma imperiale .

L'età di Augusto rappresentò un momento di svolta nella storia di Roma e il definitivo passaggio dal periodo repubblicano al principato. La rivoluzione dal vecchio al nuovo sistema politico contrassegnò anche la sfera economica, militare, amministrativa, giuridica e culturale.

Augusto, negli oltre quarant'anni di principato, introdusse riforme d'importanza cruciale per i successivi tre secoli:

riformò il cursus honorum di tutte le principali magistrature romane, ricostruendo la nuova classe politica e aristocratica, e formando una nuova classe dinastica;

riordinò il nuovo sistema amministrativo provinciale anche grazie alla creazione di ventotto colonie e numerosi municipi che favorirono la romanizzazione dell'intero bacino del Mediterraneo;

riorganizzò le forze armate di terra e di mare ;

riformò il sistema di difesa dei confini imperiali, acquartierando in modo permanente legioni e auxilia in fortezze e forti lungo l'intero limes;

fece di Roma una città monumentale con la costruzione di numerosi nuovi edifici, avvalendosi di un collaboratore come Marco Vipsanio Agrippa;

favorì la rinascita economica e il commercio, grazie alla pacificazione dell'intera area mediterranea, alla costruzione di porti, strade, ponti e ad un piano di conquiste territoriali senza precedenti, che portarono all'aerarium immense e insperate risorse ;

promosse una politica sociale più equa verso le classi meno abbienti, con continuative elargizioni di grano e la costruzione di nuove opere di pubblica utilità ;

diede nuovo impulso alla cultura, grazie anche all'aiuto di Mecenate;

introdusse una serie di leggi a protezione della famiglia e del mos maiorum chiamate leges Iuliae;

riordinò il sistema monetario , che rimase praticamente immutato per due secoli;

Ristabilì nel calendario l'ordine introdotto da Giulio Cesare, che era stato con le guerre civili sconvolto, dando poi il proprio soprannome al mese Sestile invece che a quello di settembre, in cui era nato, perché durante il Sestile era divenuto per la prima volta console e aveva ottenuto grandi vittorie.

✵ 63 a.C. – 19. Agosto 14 d.C.
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Augusto frasi celebri

“Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo.”

citato in Svetonio, Vite dei Cesari, Aug., XXVIII, 3

“[Ultime parole] La commedia è finita. Applaudite!”

citato in Svetonio, Vite dei Cesari, Aug. II, 97-99
Acta est fabula. Plaudite!

“All'età di diciannove anni per mia sola deliberazione ed a mie spese formai un esercito con il quale restituii la libertà alla repubblica dominata e oppressa da una fazione. Per questo il senato con decreti mi accolse nell'ordine suo attribuendomi il diritto di esprimere fra i consolari la mia sentenza e mi conferì il comando militare; e ordinò che io provvedessi, in qualità di pretore, insieme con i consoli, affinché lo stato non patisse danno. Il popolo in quell'anno medesimo mi fece console, essendo in guerra entrambi i consoli caduti, e triumviro con l'incarico di riordinare la repubblica.
Quelli che il mio padre trucidarono mandai in esilio punendo il loro delitto con procedimenti legali; e movendo poi essi guerra alla repubblica li vinsi due volte in battaglia. Guerre per terra e per mare civili ed esterne in tutto il mondo combattei spesso; e vincitore lasciai in vita tutti quei cittadini che implorarono grazia. Quasi cinquecentomila cittadini romani in armi sotto le mie insegne; dei quali più di trecentomila inviai in colonie o rimandai nei loro municipi, compiuto il servizio militare; e a essi tutti assegnai terre o donai denaro in premio del servizio.
Due volte ricevette l'onore trionfale dell'ovazione e tre curili trionfi celebrai; e fui ventuno volte acclamato imperator, pur decretando altri numerosi trionfi a me il senato, ai quali tutti io rinunziai. […] Triumviro per riordinare lo stato fui per dieci anni continui. Princeps senatus fui fino al giorno in cui scrissi queste memorie per anni quaranta. E fui pontefice massimo, augure, quidecemviro alle sacre cerimonie, settemviro degli epuloni, fratello arvale, sodale Tizio, feziale. […] Nel mio sesto e settimo consolato, dopo di aver estinto l'avvampare delle guerre civili, avendo io per consenso universale assunto il potere supremo, trasferii dalla mia persona al senato e al popolo romano il governo della repubblica. Per questo mio atto, in segno di riconoscenza, mi fu dato il titolo di Augusto per deliberazione del senato. Dopo di allora tutti sovrastai per autorità, ma potere non ebbi più ampio di quelli che in ogni magistratura mi furono colleghi.”

da Res gestae divi Augusti

“Giurò sulle mie parole tutta l'Italia.”

da Res Gestae Divi Augusti, I, 5

“Varo, restituiscimi le mie legioni!”

citato in Svetonio, Vite dei Cesari, II, 23
Vare, legiones redde!
Origine: Svetonio riporta che Augusto, dopo la sconfitta di Varo a Teutoburgo pronunciò questa frase

Augusto Frasi e Citazioni

“Alle calende greche.”

citato in Svetonio, Vita di Augusto, 87

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?

“Affrettati adagio.”

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 580

Augusto: Frasi in inglese

“I came to see a king, not a row of corpses.”

After having visited the mausoleum of Alexander the Great in Alexandria, Augustus was asked if he also wanted to visit the mausoleum of the Ptolemies; in Suetonius, Divus Augustus, paragraph 16. Translation: Robert Graves, 1957.

“Whatever is done well enough is done quickly enough.”
Sat celeriter fieri, quidquid fiat satis bene.

In Suetonius, Lives of the Twelve Caesars, II., 25.
Cf. Shakespeare, Macbeth I. vii, "If it were done when 'tis done, then 'twere well it were done quickly".

“Have I played the part well? Then applaud as I exit.”

Statement made as he was dying, as quoted in The Fall of the Roman Empire (2007) by Rita J. Markel, p. 126

“Ah, never to have married, and childless to have died!”

Quoting Homer's Iliad. Augustus was frequently disappointed in the conduct of his daughter Julia; in Suetonius, Divus Augustus, paragraph 65. Translation: Robert Graves, 1957.

“Goodbye, Livia; remember our marriage!”
Livia, nostri coniugii memor vive, ac vale!

Said to his wife Livia on his deathbed; in Suetonius, Divus Augustus, paragraph 99. Translation: Robert Graves, 1957.

“If we could survive without a wife, citizens of Rome, all of us would do without that nuisance; but since nature has so decreed that we cannot manage comfortably with them, nor live in any way without them, we must plan for our lasting preservation rather than for our temporary pleasure.”

From a speech regarding the morality laws of Lex Julia. Livy's account states the speech was plagiarized by Augustus from another by Q. Metellus (Periochae 59.9). A fragment of this original speech (quoted) is preserved by A. Gellius (Noctes Atticae 1.6).
Originale: (la) Si sine uxore pati possemus, Quirites, omnes ea molestia careremus; set quoniam ita natura tradidit, ut nec cum illis satis commode, nec sine illis ullo modo vivi possit, saluti perpetuae potius quam brevi voluptati consulendum est.
Origine: [http://www.unrv.com/government/julianmarri

“Quintilius Varus, give me back my legions!”

Said of Publius Quinctilius Varus, who commanded the three legions lost at the Battle of the Teutoburg Forest; in Suetonius, Divus Augustus, paragraph 23. Translation: Robert Graves, 1957.

“He took a beating twice at sea, And threw two fleets away. So now to achieve one victory, He tosses dice all day.”

Postquam bis classe victus naves perdidit, Aliquando ut vincat, ludit assidue aleam.
A popular rhyme at the time of the Sicilian war, mocking Augustus' habit of playing dice; in Suetonius, Divus Augustus, paragraph 70. Translation: Robert Graves, 1957.

“The whole of Italy swore allegiance to me.”
Iuravit in mea verba tota Italia.

Augustus libro Res Gestae Divi Augusti

XXV, 3-4. Translation by Thomas Bushnell
Res Gestae Divi Augusti

“To seek to keep the established constitution unchanged argues a good citizen and a good man.”

Of Cato, as quoted in An Examination of the Isis Cult with Preliminary Exploration into New Testament Studies (2008) by Elizabeth A. McCabe

“Behold them, conquerors of the world, the toga-clad race of Romans!”
En Romanos, rerum dominos, gentemque togatam!

Said disparagingly of a group of men in cloaks, quoting Virgil's The Aeneid. Augustus allowed only those wearing a toga and no cloak to enter the Forum; in Suetonius, Divus Augustus, paragraph 40. Translation: Robert Graves, 1957.

“My dear Tiberius, you must not give way to youthful emotion or take it to heart if anyone speaks ill of me; let us be satisfied if we can make people stop short at unkind words.”
Aetati tuae, mi Tiberi, noli in hac re indulgere et nimium indignari quemquam esse, qui de me male loquatur; satis est enim, si hoc habemus ne quis nobis male facere possit.

Suetonius, Divus Augustus, paragraph 51. Translation: Robert Graves, 1957.

“Make haste slowly.”

As quoted in Houghton, Mifflin, Familiar Short Sayings of Great Men (1882), p. 25
Variant translations: "Hurry slowly"; or, "Hasten slowly." Originally quoted in Greek, in Suetonius, II. Augustus, section 25, but better known in the Latin form, as reported in Chambers Dictionary of Quotations (1997), p. 50

“He could not even stand up to review his fleet when the ships were already at their fighting stations, but lay on his back and gazed up at the sky, never rising to show that he was alive until Marcus Agrippa had routed the enemy.”

Marcus Antonius, taunting Augustus for his conduct during the Sicilian war against Sextus Pompey in 36 BC; in Suetonius, Divus Augustus, paragraph 16. Translation: Robert Graves, 1957.

“He could boast that he inherited it brick and left it marble.”

Suetonius, of Augustus and the city of Rome, in Lives of the Caesars, Divus Augustus, XXVIII, 3.

“I found Rome a city of bricks and left it a city of marble.”

Marmoream relinquo, quam latericiam accepi.
Quoted in Svetonius, Lives of the Cesars, Aug., XXVIII, 3

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