Corrado Augias: Grande

Corrado Augias è giornalista italiano. Esplorare le virgolette interessanti su grande.
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“Circa sessanta persone presero parte alla congiura. Tra loro, come in ogni complotto politico, c'era di tutto: pompeiani che volevano vendicare il loro capo, ex cesariani che l'avevano abbandonato anche per risentimento personale, mestatori professionisti, difensori della Repubblica. Ne divennero i capi Cassio Longino e Marco Bruto. Quest'ultimo era nipote di Catone, forse figlio di Cesare; in ogni caso, sua madre ne era stata per anni l'amante preferita, e così sua sorella. Si può capire che nei riguardi del dittatore Bruto nutrisse sentimenti complessi. Dante lo caccerà nell'inferno (canto XXXIV, vv. 64-65) tra i massimi traditori; Shakespeare ne farà invece un eroe della libertà. Sentimenti a parte, si può dire che i congiurati erano quasi tutti uomini retti, che si mossero per sincero amore della Repubblica, anche se Cicerone, nella sua cinica saggezza, scrisse che agirono «con animo virile, ma con intelligenza infantile». La loro idea era che, ucciso il tiranno, la Repubblica sarebbe tornata allo splendore antico, all'austerità dei costumi, a quell'intransigente e rustica moralità che aveva fatto grande Roma. Cesare aveva visto più lontano; sapeva che quella Repubblica non sarebbe mai più tornata e che tanto valeva affidare Roma a uomini che fossero di per sé grandi: egli medesimo e il figlio adottivo Caio Ottavio (Ottaviano Augusto).”

2007, p. 95
I segreti di Roma