Jules Michelet:
Frasi sul mare
Jules Michelet era storico francese.
Esplorare le virgolette interessanti su mare.
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“Genova è proprio la patria degli ingegni rudi, nati per domare l'oceano e dominare le tempeste.
Per mare, per terra, quanti uomini avventurosi, quanta saggia audacia! […] Gente forte, piccola e dura, aspramente dotata di un ingegno d'acciaio, di una certa qual punta, tale da trapassare il ferro. Possono anche essere ignoranti; tuttavia essi trovano, inventano, per lo meno degli espedienti.”
“Disdegnando la terra, che ignorava e disprezzava, questa città [Genova] ha ammucchiato sullo stretto lembo, tra mare e monte, di gradino in gradino, come una titanica scalata di marmorei palazzi, che, da lontano, appaiono gli uni sugli altri. Questi piani stupendi, intersecati da aranceti, da terrazze, colpiscono e sorprendono prima ancora di affascinare. Perché? Si partecipa alla fatica di un sì grande sforzo; si avverte troppo sensibilmente che un tale popolo, poco amante della natura, non lo ha compiuto per semplice divertimento. I palazzi sono fortezze, in basso tutti difesi da inferriate, chiusi da porte di ferro massiccio come quelle di una città, che stanno a difesa dei forzieri. Le terrazze pensili, che si sforzano di salire sempre più in alto, di guardare al di sopra dei vicini, sono degli osservatorii, da dove il capitalista osservava le sue navi sul mare, e l'armatore seguiva con gli occhi i suoi corsari.”
“Quella buona e generosa compagnia mi avrebbe trattenuto a Genova; ma trovai il clima, contrariamente a quanto mi avevano detto, durissimo e violento.
Tutta la costa è rude. Il vento muta secondo i giorni, sia che venga caparbio dall'Appennino dilaniato, sia che l'aspro grecale, che vale almeno quanto la tramontana, fischi dal mare. A Genova stessa, il maestrale, richiamato da due aridi torrenti, il Polcevera e il Bisagno (cioè il Polveroso e il Bisognoso), attraversa ad ogni istante la città, sibilante come un fendente di spada.”