Frasi di Karen Blixen

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“Aveva smesso da poco tempo di giocare con le bambole; ora che si acconciava i capelli da sola, soprintendeva personalmente a far stirare la propria biancheria e a sistemare i fiori nei vasi, viveva un'esperienza incantevole e amatissima: far tutto con gravità e sollecitudine, e sapere sempre che è un gioco.”

“Rialzandosi, ella disse, gravemente: «Spererò sempre che tu venga. Perché senza speranza non si può danzare.»”

“La luna in cielo era piena, le lunghe onde grigie venivano avanti una alla volta, e tutto quanto era attorno a me sembrava deciso a serbare un segreto.”

“Chi di notte, dormendo, sogna, conosce un genere di felicità ignota al mondo della veglia: una placida estasi e un riposo del cuore che sono come il miele sulla lingua. Sa anche che la vera bellezza dei sogni è la loro atmosfera di libertà infinita: non la libertà del dittatore che vuole imporre la sua volontà, ma la libertà dell'artista privo di volontà, libero dal volere. Il piacere del vero sognatore non dipende dalla sostanza del sogno, ma da questo: tutto quello che accade nel sogno, non accade solo senza il suo intervento, ma fuori del suo controllo. Si creano spontaneamente paesaggi, vedute splendide e infinite, colori ricchi e delicati, strade, case che non ha mai visto e di cui non ha mai sentito parlare. Compaiono degli sconosciuti che sono amici o nemici, benché chi sta sognando non abbia mai fatto nulla per loro né contro di loro. L'idea della fuga e l'idea dell'iseguimento tornano sempre, nei sogni, entrambe egualmente estasianti. Tutti dicono cose piene d'intelligenza e spiritose. È vero che, cercando di ricordarle durante il giorno, paiono sbiadite e senza senso perché appartengono a un'esistenza diversa; ma appena il sognatore si sdraia, la notte, il circuito si riallaccia e i sogni tornano a sembrargli stupendi.”

“Nella vita di Herr Cazotte trascorrere la prima notte di luglio all'aperto era una specie di rito. Ad esso fedele, anche il primo luglio di quell'anno, subito dopo che la Corte e tutti gli abitanti di Rosenbad si erano ritirati per la notte, egli uscì sotto le stelle pallide in un cielo terso, in un mondo rorido di rugiada e colmo di fragranza. A tutta prima camminò rapidamente per allontanarsi, poi rallentò il passo per guardarsi intorno. E men­tre così faceva sentì che il suo cuore traboccava di gratitudine. Si tolse il cappello. "Quale tremendo, insondabile potere di immaginazione" si disse "ha formato ognuno dei più piccoli oggetti che ho d'intorno, e li ha combinati in una possente unità! Io non sono una persona modesta, ho una notevole considerazione per i miei talenti, e oso cred­ere che avrei anche potuto immaginare l'una o l'altra delle cose che mi circondano. Avrei potuto inventare i lunghi fili d'erba, ma sarei stato capace di inventare la rugiada? Avrei potuto inventare l'oscurità, ma sarei stato capace di inventare le stelle? Di una cosa sono sicuro" disse tra sé mentre rimaneva perfettamente immobile e ascoltava "che non sarei mai stato capace d'inventare l'usignolo".
"I fiori del castagno" continuò "si tengono dritti come i ceri degli altari. I fiori del lillà sembrano erompere in tutte le direzioni dal tronco e dai rami, dando a tutto l'arbusto l'aspetto di un lussureggiante bouquet e i fiori del cìtiso si inchinano penduli come do­rati ghiaccioli estivi nell'aria di un pallido azzurro. Ma i fiori del biancospino si spandono lungo i rami come fragili strati di neve bianca e rosea. Non è possibile che una varietà così infinita sia necessaria all'economia della Natura, dev'essere per forza la manifestazione di uno spirito universale, inventivo, ottimista e giocondo all'estremo, incapace di trattenere i suoi scherzosi torrenti di felicità. E davvero, davvero: Domine, non sum dignus."”

“Chiunque sia nemico degli angeli è nemico di Dio, e chiunque sia nemico di Dio non ha più speranza. Io non ho speranza, e senza speranza non si può volare. Ecco perché non ho pace.”

“Con quest'anello» – lasciato cadere da una parte e allontanato con un calcio dall'altra – «con quest'anello io m'unisco a te in matrimonio». Con quell'anello perduto lei s'era unita in matrimonio a qualcosa. A che cosa? Alla miseria, alla persecuzione, alla solitudine assoluta. Ai dolori e all'iniquità della terra. «E ciò che Dio ha unito l'uomo non può dividere.”

“Le perle sono come le favole dei poeti: un malanno trasformato in bellezza, e allo stesso tempo trasparente e opaco, segreti dal profondo portati alla luce per piacere alle giovani donne, che vi riconoscono i più profondi segreti racchiusi nel proprio cuore.”

“Come può raggiungere l'equilibrio una creatura la quale non voglia rinunciare all'idea della speranza e del rischio?”

“Allora fu come se vedesse sé stessa con gli occhi dell'animale selvaggio rifugiato nel proprio nascondiglio buio: la silenziosa figura bianca che si avvicinava poteva significare la morte.”

“Amare la donna e la femminilità è proprio del maschio, come amare l'uomo e la virilità è proprio della donna; allo stesso modo la gente del nord è attratta dai paesi e dalle razze del sud.”

“Sempre mi è parso
nobile l'indigeno
e insulso l'immigrato.”

“Eros colpisce come il fabbro con il martello
sprizzando scintille dalla sfida.
Hai spento il mio cuore tra lacrime e lamenti,
come si spegne un fuoco incandescente del ruscello.”

“Sì, pensavo io, la sua vita è di quelle che bisogna vivere due volte prima di poter dire che è stata veramente vissuta. Si può ripetere da capo un'arietta, ma non una composizione intera, una sinfonia e neanche una tragedia in cinque atti. Se la si ripete, vuol dire che non è andata come doveva.”

“Arrivati per la prima volta a Roma e a Firenze, gli antichi pittori, filosofi e poeti tedeschi e scandinavi si inginocchiarono per adorare il sud.”

“L'amore della guerra è una passione come un'altra, si amano i soldati come si amano le belle ragazze: fino alla pazzia.”

“Che cos'è l'uomo, quando ci pensi, se non una macchina complicata e ingegnosa per trasformare, con sapienza infinita, il rosso vino di Shiraz in orina?”

“I giorni furono difficili, ma le notti furono dolci.”

“Boris aveva ricordato l'antica ballata della figlia del gigante che trova un uomo nella foresta, e sorpresa e deliziata se lo porta a casa per trastullarsi; ma il gigante le ordina di lasciarlo andare, poiché tanto non farebbe che mandarlo in pezzi.”

“You know you are truly alive when you’re living among lions.”

“Of all the idiots I have met in my life, and the Lord knows that they have not been few or little, I think that I have been the biggest.”

“It's an odd feeling-farewell-there is some envy in it. Men go off to be tested for courage and if we're tested at all, it's for patience, for doing without, for how well we can endure loneliness.”

“Through all the world there goes one long cry from the heart of the artist: Give me a chance to do my best.”

“our longing is our pledge, and blessed are the homesick, for they shall come home.”

“Up in this air you breathed easily, drawing in a vital assurance and lightness of heart. In the highlands you woke up in the morning and thought: Here I am, where I ought to be.”

“One does not travel by plane. One is merely sent, like a parcel.”

“The Cicada sing an endless song in the long grass, smells run along the earth and falling stars run over the sky, like tears over a cheek. You are the privileged person to whom everything is taken. The Kings of Tarshish shall bring gifts.”

“I first began to tell tales to delight the world and make it wiser…”

“My love was both humble and audacious, like that of a page for his lady…”

“In a foreign country and with foreign species of life one should take measures to find out whether things will be keeping their value when dead. To settlers I give this advice: "For the sake of your eyes and hearts, shoot not the Iguana."”

“Love, with very young people, is a heartless business. We drink at that age from thirst, or to get drunk; it is only later in life that we occupy ourselves with the individuality of our wine. A young man in love is essentially enraptured by the forces within himself.”

“What is man, when you come to think upon him, but a minutely set, ingenious machine for turning, with infinite artfulness, the red wine of Shiraz into urine?”

“God made the world, My Lord, and looked at it, and saw that it was good. Yes. But what if the world had looked back at him, to see whether he was good or not?”

“Tragedy should remain the right of human beings, subject, in their conditions or in their own nature, to the dire law of necessity. To them it is salvation and beatification.”

“The entire being of a woman is a secret which should be kept.”

“I don't believe in evil, I believe only in horror. In nature there is no evil, only an abundance of horror: the plagues and the blights and the ants and the maggots.”

“It is little silly to be a caricature of something of which you know very little, and which means very little to you, but to be your own caricature — that is the true carnival!”

“During the first quarter of the last century, seaside resorts became the fashion, even in those countries of Northern Europe within the minds of whose people the sea had hitherto held the role of the devil, the cold and voracious hereditary foe of humanity.”

“Are you sure,' she asked, 'that it is God whom you serve?'
The Cardinal looked up, met her eyes and smiled very gently.
'That,' he said, 'that, Madame, is a risk which the artists and the priests of this world have to run!”

“Often since I have, in some sort, shot an Iguana, and have remembered that one in the reserve. Up at Meru I saw a young Native girl with a bracelet on, a leather strap two inches wide, and all embroidered over with very small turquoise-coloured beads which varied little in colour and played in green, light blue and ultra-marine. It was an extraordinarily live thing; it seemed to draw breath on her arm, so that I wanted it for myself, and made Farah buy it from her. No sooner had it come upon my arm that it gave up the ghost. It was nothing now, a small, cheap, purchased article of finery. It had been the play of colors, the duet between the turquoise and the "negre", — that quick, sweet, brownish black, like peat and black pottery, of the Native's skin, — that had created the life of the bracelet. …I stood in Meru and looked at my pale hand and the dead bracelet, it was as if an injustice had been done to a noble thing, as if truth had been suppressed. So sad did it seem that I remembered the saying of the hero in a book that I had read as a child: "I have conquered them all, but I am standing amongst graves."”

“Man and woman are two locked caskets, of which each contains the key to the other.”

“I have sometimes come upon the Iguana, the big lizard, as they were sunning themselves upon a flat stone in a river-bed. They are not pretty in shape, but nothing can be imagined more beautiful than their colouring. They shine like a heap of precious stones or like a pane cut out of an old church window. When, as you approach, they swish away, there is a flash of azure, green and purple over the stones, the color seems to be standing behind them in the air, like a comet's luminous tail.
Once I shot an Iguana. I thought that I should be able to make some pretty things from his skin. A strange thing happened then, that I have never afterwards forgotten. As I went up to him, where he was lying dead upon his stone, and actually while I was walking the few steps, he faded and grew pale, all colour died out of him as in one long sigh, and by the time that I touched him he was grey and dull like a lump of concrete. It was the live impetuous blood pulsating within the animal, which had radiated out all that glow and splendor. Now that the flame was put out, and the soul had flown, the Iguana was as dead as a sandbag.”

“There is hardly any other sphere in which prejudice and superstition of the most horrific kind have been retained so long as in that of women, and just as it must have been an inexpressable relief for humanity when it shook off the burden of religious prejudice and superstition, I think it will be truly glorious when women become real people and have the whole world open before them.”

“I had time after time watched the progression across the plain of the giraffe, in their queer, inimitable, vegetative gracefulness as if it were not a herd of animals but a family of rare, long stemmed spackled gigantic flowers slowly advancing. It was, in giant size, the border of a very old, infinitely precious Persian carpet in the dyes of green, yellow and black-brown”

“It was Africa distilled up through six thousand feet like the strong and refined essence of a continent… The views were immensely wide — everything that you saw made for greatness and freedom, and unequalled nobility.”

“In the Ngong Forest I have also seen, on a narrow path through thick growth, in the middle of a very hot day, the Giant Forest Hog, a rare person to meet.”

“When soon I sail from here, I may again run into such a storm as the one in Kvasefjord. But this time I shall clearly understand that it is not a play in the theatre, but it is death. and it seems too that then, in the last moment before we go down, I can in in all truth be yours…”

“Isak Dinesen is also known for this quote.”