Paul Feyerabend: Frasi sulla scienza

Paul Feyerabend era filosofo e sociologo austriaco. Esplorare le virgolette interessanti su scienza.
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“[…] Galileo viola importanti norme del metodo scientifico che furono inventate da Aristotele, migliorate da Grossatesta (fra gli altri), canonizzate dai positivisti logici (come Carnap e Popper); Galileo ebbe successo perché non seguì queste regole; i suoi contemporanei, con pochissime eccezioni, ignorarono difficoltà fondamentali che esistevano a quell'epoca; e la scienza moderna si sviluppò rapidamente, e nella direzione "giusta" (dal punto di vista degli attuali adepti della scienza), proprio perché trascurò tali difficoltà. L'ignoranza fu una benedizione. Inversamente, un'applicazione più rigorosa dei canoni del metodo scientifico, una ricerca più decisa dei fatti rilevanti, un atteggiamento più critico, lungi dall'accelerare questo sviluppo, avrebbero condotto a un punto morto.”

appendice II; p. 94
Contro il metodo
Variante: Galileo viola importanti norme del metodo scientifico che furono inventate da Aristotele, migliorate da Grossatesta (fra gli altri), canonizzate dai positivisti logici (come Carnap e Popper); Galileo ebbe successo perché non segui queste regole; i suoi contemporanei, con pochissime eccezioni, ignorarono difficoltà fondamentali che esistevano a quell'epoca; e la scienza moderna si sviluppò rapidamente, e nella direzione "giusta" (dal punto di vista degli attuali adepti della scienza), proprio perché trascurò tali difficoltà. L'ignoranza fu una benedizione. Inversamente, un'applicazione più rigorosa dei canoni del metodo scientifico, una ricerca più decisa dei fatti rilevanti, un atteggiamento più critico, lungi dall'accelerare questo sviluppo, avrebbero condotto a un punto morto. (appendice II; p. 94)

“In sintesi: dovunque guardiamo, qualsiasi esempio consideriamo, vediamo che i princípi del razionalismo critico (prendere sul serio le falsificazioni; aumentare il contenuto; evitare ipotesi ad hoc; "essere onesti" qualsiasi cosa ciò significhi ecc.) e, a fortiori, i princípi dell'empirismo logico (sii esatto; fonda le tue teorie su misurazioni; evita idee vaghe e instabili; ecc.) ci danno un quadro inadeguato dello sviluppo anteriore della scienza e sono probabilmente destinati a ostacolare la scienza nel futuro. Essi ci danno un quadro inadeguato della scienza perché la scienza è molto piu "trascurata" e "irrazionale" della sua immagine metodologica. E sono destinati a ostacolarla perché il tentativo di rendere la scienza più "razionale" e più precisa ha, come abbiamo visto, la conseguenza di spazzarla via. La differenza fra scienza e metodologia, che è un fatto così evidente della storia, indica perciò una debolezza della seconda, e forse anche delle "leggi della ragione". Quei caratteri che ci si presentano come "sciatteria", "caos" o "opportunismo", quando vengono messi a confronto con tali leggi, hanno infatti una funzione molto importante nello sviluppo di quelle stesse teorie che oggi consideriamo parti essenziali della nostra conoscenza della natura. Queste "deviazioni", questi "errori" sono presupposti del progresso. Essi consentono alla conoscenza di sopravvivere nel mondo complesso e difficile in cui viviamo, ci consentono di rimanere liberi e felici. Senza "caos" non c'è conoscenza. Senza una frequente rinuncia alla ragione non c'è progresso. Idee che oggi formano la base stessa della scienza esistono solo perché ci furono cose come il pregiudizio, l'opinione, la passione; perché queste cose si opposero alla ragione; e perché fu loro permesso di operare a modo loro. Dobbiamo quindi concludere che, anche all'interno della scienza, la ragione non può e non dovrebbe dominare tutto e che spesso dev'essere sconfitta, o eliminata, a favore di altre istanze. Non esiste neppure una regola che rimanga valida in tutte le circostanze e non c'è nulla a cui si possa far sempre appello.”

XV; pp. 146-147
Contro il metodo