“Si consideri per esempio l’argomento in apparenza iper-relativista del “Che male c’è?”, in cui è spesso consistita la risposta standard alle critiche nei confronti degli intrecci tra sesso e potere. Ora, nel "Che male c’è?" interviene un dispositivo che colpisce al cuore una categoria fondamentale dell’Illuminismo, l’opinione pubblica, la quale nasce proprio come spazio in cui la critica del potere vale come istanza di controllo e di garanzia dei diritti degli individui. (…)

Il "Che male c’è?" definisce un terzo stadio, e cioè il fatto che ogni sopravvivenza di opinione pubblica critica viene svuotataattraverso la categoria di “moralismo”. Così, il “Che male c’è?” si presenta come un efficacissimo strumento di repressione del dissenso, e raggiunge la sua perfezione quando la critica è declassata a pettegolezzo.”

Manifesto del nuovo realismo

Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia

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“Spesso si fa del bene per poter fare impunemente del male.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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“Critici si nasce, artisti si diventa e pubblico si muore.”

Achille Bonito Oliva (1939) critico d'arte e accademico italiano

Origine: Da M.D., Costa & Nolan, 1997.

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“Nel calcio un giorno le cose vanno bene e un giorno male, ma le critiche servono a tenere i piedi per terra.”

Rodrigo Bentancur (1997) calciatore uruguaiano

Origine: Da un'intervista a Juventus TV; citato in Bentancur, "giovane d'esperienza" http://www.juventus.com/it/news/news/2017/bentancur-si-presenta.php, Juventus.com, 18 luglio 2017.

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