“L'oppressione suprema della legge non è l'ordine, è la prigione.”
Origine: Col sangue agli occhi, p. 105
da Note autobiografiche
“L'oppressione suprema della legge non è l'ordine, è la prigione.”
Origine: Col sangue agli occhi, p. 105
“Chi può dettar leggi agli amanti? | Suprema a sé l'amore è legge.”
III, XII; 1996, p. 153
Quis legem det amantibus? | Maior lex amor est sibi.
Consolazione della filosofia
“Da cristiano ho anch'io una missione da assolvere nella vita.”
La legge aggrava la mano punitrice su colui che la infranse, né si arresta alle grida del misero, che protesta non aver saputo d'infrangerla; – anzi a colui che fin dall'infanzia abbandonato a sé stesso, e senza il freno di alcun salutare insegnamento, seguitò impunemente il sentiero del tacito vizio, dove la legge non guarda, per entrar poi sulla via del delitto, ove la legge il coglie e punisce: a questo sciagurato cui tolse dal petto ignoranza ogni sentimento di morale, ogni distinzione del giusto e dell'ingiusto, dice la legge: Io non ammetto ignoranza? Eh! chi non sente che queste parole suonano in simil caso come feroce ironia?... Eppure la legge dee proferirle, perché altrimenti chi più le andrebbe soggetto?... Ma d'altra parte la sentenza che cade su quell'infelice, e su tante altre vittime della propria abjezione, ricade col tempo su quelli, che posti in più alto grado sociale, trascurarono di educare i loro sventurati fratelli. (p. 18)
Frammenti di un viaggio pedagogico
da Letteratour http://www.letteratour.it/interviste/H02theunJ01.htm, 29 novembre 2004