“Appresso dimandò Nettuno: – Che farrete, o dei, del mio favorito, del mio bel mignone, di quell'Orione dico, che fa, per spavento (come dicono gli etimologisti), orinare il cielo? – Qua, rispose Momo: – Lasciate proponere a me, o dei. Ne è cascato, come è proverbio in Napoli, il maccarone dentro il formaggio. Questo, perché sa far de maraviglie, e, come Nettuno sa, può caminar sopra l'onde del mare senza infossarsi, senza bagnarsi gli piedi; e con questo consequentemente potrà far molte altre belle gentilezze; mandiamolo tra gli uomini; e facciamo che gli done ad intendere tutto quello che ne pare e piace, facendogli credere che il bianco è nero, che l'intelletto umano, dove li par meglio vedere, è una cecità.”
Sofia: III dialogo
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Origine: Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2117 http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2117. ISBN 8880898620

da Silvae, 3, 5; citato in Ruggero Cappuccio, Fuoco su Napoli, Feltrinelli, 2010, cap. 15

dall'intervista di Valerio Cappelli, Manfredi, aroma di commissario, Corriere della sera, 21 luglio 1992, p. 32