„Nessuna società può essere felice se la sua maggior parte è povera e miserabile.“
— Adam Smith, libro La ricchezza delle nazioni
La ricchezza delle nazioni
Data di nascita: 5. Giugno 1723
Data di morte: 17. Luglio 1790
Adam Smith, talvolta italianizzato in Adamo Smith , è stato un filosofo ed economista scozzese, che, a seguito degli studi intrapresi nell'ambito della filosofia morale, gettò le basi dell'economia politica classica.
Adam Smith studiò le scienze economiche all'Università di Glasgow ed a Balliol College, Oxford. Viene considerato unanimemente il primo degli economisti classici, sebbene non sia facile individuare con precisione la fine del mercantilismo e l'inizio dell'età classica, poiché per un certo periodo ci fu una sovrapposizione tra le due correnti di pensiero.
Spesso Smith è stato definito il padre della scienza economica. In effetti, nonostante molti precursori dell'economia classica avessero prodotto singole tessere o parti dell'intero mosaico, nessuno di essi fu in grado di fornire in un'unica opera il quadro generale delle forze che determinassero la ricchezza delle nazioni, delle politiche economiche più appropriate per promuovere la crescita e lo sviluppo e del modo in cui milioni di decisioni economiche prese autonomamente vengano effettivamente coordinate tramite il mercato.
L'opera più importante di Smith è intitolata Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni . L'opera di Adam Smith chiude il periodo dei mercantilisti, da lui così definiti e criticati, dando avvio alla serie di economisti classici superando i concetti definiti dai fisiocratici. La ricchezza delle nazioni diventa il testo di riferimento per tutti gli economisti classici del XVIII e XIX secolo, come David Ricardo, Thomas Robert Malthus, Jean-Baptiste Say, John Stuart Mill, che o ne ripresero il contenuto per elaborare le proprie posizioni, anche divergenti fra di loro, oppure la criticarono alla ricerca di nuove vie. La ricchezza delle nazioni è però anche un importante libro di storia economica, perché vi vengono descritte le trasformazioni dell'economia inglese del tempo.
La concezione di Smith a proposito dello scopo della scienza economica segue quella dei mercantilisti, tendente alla spiegazione della natura e delle cause della ricchezza delle nazioni. In termini moderni si direbbe che Smith fu un teorico della macroeconomia, interessato alle forze che determinano la crescita economica, anche se le forze di cui egli parlava erano ben più ampie rispetto all'ambito della moderna economia: il suo modello economico è ricco di considerazioni di tipo politico, sociologico e storico.
— Adam Smith, libro La ricchezza delle nazioni
La ricchezza delle nazioni
— Adam Smith, libro La ricchezza delle nazioni
lib. V, cap. II, parte II, appendice agli articoli I e II; 2013
La ricchezza delle nazioni
— Adam Smith, libro La ricchezza delle nazioni
cap. 1 http://www.wsu.edu/~dee/ENLIGHT/WEALTH1.HTM
La ricchezza delle nazioni
Origine: Da Teoria dei sentimenti morali, 1759.
— Adam Smith, libro La ricchezza delle nazioni
1948, p. 601
La ricchezza delle nazioni
Origine: Citato in Claudio Napoleoni, Dalla scienza all'utopia.
Origine: Da Lectures on Jurisprudence, Liberty Classics, Indianapolis, 1982; citato in Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005, p. 8.
— Adam Smith, libro La ricchezza delle nazioni
lib. I, cap. II; 2013
La ricchezza delle nazioni
— Adam Smith, libro La ricchezza delle nazioni
cap. 1 http://www.wsu.edu/~dee/ENLIGHT/WEALTH1.HTM
La ricchezza delle nazioni
Origine: The Wealth of Nations (1776), Book I, Chapter VI, p. 58.
Contesto: The value which the workmen add to the materials, therefore, resolves itself in this case into two parts, of which the one pays their wages, the other the profits of the employer upon the whole stock of materials and wages which he advanced.
Origine: The Wealth of Nations (1776), Book I, Chapter IX, p. 117.
Contesto: Our merchants and master-manufacturers complain much of the bad effects of high wages in raising the price, and thereby lessening the sale of their goods both at home and abroad. They say nothing concerning the bad effects of high profits. They are silent with regard to the pernicious effects of their own gains. They complain only of those of other people.
Origine: The Wealth of Nations (1776), Book V, Chapter I, Part III, p. 862.
Contesto: Fear is in almost all cases a wretched instrument of government, and ought in particular never to be employed against any order of men who have the smallest pretensions to independency.