“Posami questa gamba in su la spalla, | et levami dal cazzo anco la mano, | e quando vuoi ch'io spinga forte o piano, | piano o forte col cul sul letto balla. || E s'in cul dalla potta il cazzo falla, | dì ch'io sia un forfante e un villano, | perch'io conosco dalla vulva l'ano, | come un caval conosce una cavalla.”
I, IV, vv. 1-8
Sonetti lussuriosi
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25 maggio 2011, visibile su YouTube

“Conosci te stesso (e non rompere il cazzo a me).”
da Millenovecentonovantadieci

“Ed elli avea del cul fatto trombetta.”
XXI, 139