Frasi di Pietro Aretino
Pietro Aretino
Data di nascita: 1492
Data di morte: 21. Ottobre 1556
Pietro Aretino è stato un poeta, scrittore e drammaturgo italiano.
Fu chiamato Il Divino Pietro Aretino.È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso , fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò.
Fu letterato tanto amato quanto discusso, se non odiato .Per questa che oggi potrebbe apparire incoerenza fu, per molti versi, un modello dell'intellettuale rinascimentale, autore anche di apprezzati Ragionamenti.
Lavori
Frasi Pietro Aretino
„[Ultime parole] Guardatemi dai topi or che son unto.“
Origine: Citato in Cesare Cantù e Gaetano Barbati, Storia degli italiani, Volume 5, G.P. Lauriel, 1858, p. 487 http://books.google.it/books?id=DH0KAAAAIAAJ&pg=PA487.
„Il bello animo è il tesoro di chi l'ha tale e il disprezzar le ricchezze dee tenersi per grande entrata; e chi, giocando, tolera la perdita, diventa savio, che altro è che parere, e in vero i posessori de i danari vengon detti saputi sì perché altri gli adula, sì perché la loro massa così fa parergli.“
Carte: pp. 195-196
Le carte parlanti
„E non si trova pecchia | ghiotta dei fiori, com'io d'un nobil cazzo, | e no 'l provo ancho, e per mirarlo sguazzo.“
I, XI, vv. 15-17
Sonetti lussuriosi
„Adunque voi compirete? | – Adesso, adesso faccio, Signor mio; | adesso ho fatto. Et io; ohimè! o Dio!.“
I, XIII, vv. 15-17
Sonetti lussuriosi