“Furono insomma quei sorrisi a convincermi che Orwell ha sbagliato il suo 1984, mostrandoci, sotto la dittatura, un'umanità tetra e spaurita. Non è così: nelle dittature popolari tutti sorridono, sempre. Si può obiettare: Meglio! – Nient'affatto. La condanna a sorridere è più feroce, insopportabile, agghiacciante di quella ideata dallo scrittore inglese, che ci permetterebbe almeno di restare seri. Se ne può dedurre che Orwell non aveva grande immaginazione, tale da superare la realtà di una dittatura. Non ha saputo vedere quel che un semplice funzionario della Propaganda sovietica ha realizzato: i «suoi» personaggi costretti a dormire con la paura che il loro sorriso possa spegnersi nel sonno. (1994, pp. 64-65)”
Diario notturno, Taccuino 1954
Argomenti
dittatura , sorriso , propaganda , sovietico , funzionario , ferocia , condanna , sonno , immaginazione , inglese , scrittore , personaggio , semplice , tale , paura , meglio , grande , umanità , 1994 , realtà , dormireEnnio Flaiano 189
scrittore italiano 1910–1972Citazioni simili

Origine: Citato in Silvia Guidi Testimonianza e morte di monsignor Prennushi, il "Thomas Becket d'Albania" martirizzato dal regime comunista, l'Osservatore Romano, 21 marzo 2014; riportato in Tempi.it http://www.tempi.it/testimonianza-e-morte-di-monsignor-prennushi-il-thomas-becket-dalbania-martirizzato-dal-regime-comunista#.WKBYloHhDIU.
Così George Orwell anticipò con i saggi i forum della politica
Il futuro è aperto: il colloquio di Altenberg insieme con i testi del simposio viennese su Popper

Origine: Da Ci sono due Grandi Fratelli. Noi rischiamo di riconoscerne uno, L'Espresso, 12 ottobre 2000.

“Soltanto sotto una dittatura riesco a credere nella democrazia.”
Roma, 19 agosto 1944
Parliamo dell'elefante