
da Contro i matematici, VII, 138; citato in Daniele Vignali, I sofisti. Retori, filosofi ed educatori, Armando Editore, 2006, p. 238 http://books.google.it/books?id=-ZJuxxnTo5gC&pg=PA238#v=onepage&q=%22Vi%20sono%20due%20forme%22
da Contro i matematici, VII, 138; citato in Daniele Vignali, I sofisti. Retori, filosofi ed educatori, Armando Editore, 2006, p. 238 http://books.google.it/books?id=-ZJuxxnTo5gC&pg=PA238#v=onepage&q=%22Vi%20sono%20due%20forme%22
Variante: br/>Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria. Mentre i gentili fanno esperienza del mondo mediante i sensi tradizionali e usano la memoria solo come strumento di second'ordine per interpretare i fatti, per gli ebrei la memoria non è meno primaria della puntura di uno spillo, o del suo argenteo luccichio, o del gusto del sangue che sprigiona dal dito. L'ebreo è punto da uno spillo e ricorda altri spilli. È solo riconducendo la puntura dello spillo ad altre punture – quando sua madre tentava di aggiustargli la manica con il suo braccio dentro; quando le dita di suo nonno si addormentarono accarezzando la fronte madida di suo bisnonno; quando Abramo saggiò il coltello per essere sicuro che Isacco non sentisse dolore – che l'ebreo appura perché faccia male.
Quando un ebreo incontra uno spillo domanda: Che cosa mi ricorda? (pp. 237-238)
Origine: Ogni cosa è illuminata, pp. 237-238
da Nota di diario di Domenica 15 agosto 1965, p. 219
Diario di un contadino del Danubio
Augusto Blotto, Le relazioni tra il tutto
29-33
Tantrāloka, Capitolo XI
Origine: Citato in Lilian Silburn 1997, p. 192.