“La moglie del re Sciah-riar, durante la notte, appena finiva di raccontare una favola, subito ne iniziava un'altra; ebbene Sainte-Beuve è la Shahrazàd della letteratura moderna.”

“Evitate di raccontare a vostra moglie le cattiverie subite dalle precedenti donne. Non è proprio il caso di darle delle idee.”

Sacha Guitry (1885–1957) attore, regista e sceneggiatore francese

“Dove abbiamo camminato quella notte? Su una cometa o sull'oceano? Niente finiva più.”

Mario Rigoni Stern libro Il sergente nella neve

Il sergente nella neve

“Bisognerebbe raccontare le favole anche ai vecchi per farli morire felici e contenti.”

Giuseppe Tobia

“Lo sbaglio
È sbagliato | raccontar le favole | ai bambini per ingannarli, | bisogna | raccontarle ai grandi | per consolarli.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, Mezza età, p. 119

“Per me è una combinazione di tutti i miei personaggi preferiti delle favole, collocato nel contesto di una moderna periferia.”

Winona Ryder (1971) attrice statunitense

“Nel mondo latino – si vedano le Favole di Fedro e L'asino d'oro di Apuleio – l'asino era di segno negativo. Nel mondo greco l'asino era considerato sacro e quindi di segno positivo. Pindaro lo canta nelle sue odi, Aristofane ne fa un portatore di misteri, la letteratura un simbolo del re.”

Mario Canciani (1928–2007) presbitero, biblista e scrittore italiano

Origine: Vita da prete, p. 109

“Se le favole, invece di finire con"e vissero per sempre felici e contenti", finissero male, sarebbero più realistiche, ma non si potrebbero raccontare ai bambini.”

Giuseppe Tobia

“Asterix': C'è una città dall'altra parte del lago. Appena sarà calata la notte ci andremo. Troveremo degli aiuti laggiù.'Obelix': Hanno anche un lago, qui?”

Gaio Giulio Cesare libro Commentarii de bello Gallico

Commentarii de bello gallico

“La notte ha una mistica affinità con la letteratura.”

Christopher Morley libro The Haunted Bookshop

The Haunted Bookshop

“Il Dio delle Favole è quello dei romantici, è il dio di Fichte, di Hegel, che noi abbiamo conosciuto purtroppo, in letteratura, prima del Dio vero.”

Vincenzo Cardarelli (1887–1959) poeta e scrittore italiano

da Al critico letterario dell'«Osservatore Romano», in Lettere non spedite; in Opere, p. 872