Frasi di Mario Rigoni Stern
Mario Rigoni Stern
Data di nascita: 1. Novembre 1921
Data di morte: 16. Giugno 2008
Mario Rigoni Stern è stato un militare e scrittore italiano.
Legatissimo alla sua terra, l'altopiano di Asiago , e alla sua gente, i cimbri, è noto soprattutto per l'opera Il sergente nella neve.
Primo Levi lo definì "uno dei più grandi scrittori italiani".
Lavori
Frasi Mario Rigoni Stern
„Mai come oggi l'uomo che vive in Paesi industrializzati sente la mancanza di «natura» e la necessità di luoghi: montagne, pianure, fiumi, laghi, mari dove ritrovare serenità ed equilibrio; al punto che viene da pensare che la violenza, l'angoscia, il malvivere, l'apatia e la solitudine, siano da imputare in buona parte all'ambiente generato dalla nostra civiltà.“
— Mario Rigoni Stern, libro Uomini, boschi e api
nota all'edizione tascabile; p. VI
Uomini, boschi e api
„Tutto era calmo nella notte calda e profonda e la terra era tiepida e madre anche se nelle buche stagnava l'odore delle granate e gli occhi bruciavano. Le quaglie cantavano da distanze senza misura: da su verso Leningrado fin giù al mar d'Azov. Come le stelle. E la campagna era tutta piana: erba verde, campi di frumento e girasoli che da mesi aspettavano di essere raccolti. Gli uomini, al posto di falci e trattori, usavano mitragliatrici e carri armati e chi raccoglieva era la Morte.“
— Mario Rigoni Stern, libro Il bosco degli urogalli
Origine: Il bosco degli urogalli, p. 50
„Vorrei che tutti potessero ascoltare il canto delle coturnici al sorgere del sole, vedere i caprioli sui pascoli in primavera, i larici arrossati dall'autunno sui cigli delle rocce, il guizzare dei pesci tra le acque chiare dei torrenti e le api raccogliere il nettare dai ciliegi in fiore.“
— Mario Rigoni Stern, libro Uomini, boschi e api
nota all'edizione tascabile; p. VI
Uomini, boschi e api
„Non ho mai ucciso per uccidere. Ho ucciso per tornare a casa, e per salvare i miei compagni.“
Origine: Dall'intervista al programma televisivo Che tempo che fa, Rai 3, 2006.
„I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.“
— Mario Rigoni Stern, libro Sentieri sotto la neve
parte II, cap. 5, p. 93
Sentieri sotto la neve
„Per spirito d'avventura e perché mi ero innamorato di una ragazza di Venezia che veniva quassù a villeggiare, nell'estate del 1938 feci domanda di essere arruolato nei Corpi Reali Equipaggi Marittimi. Non avevo mai visto il mare se non dall'alto delle mie montagne, lontanissimo; il mare che conoscevo era quello dei romanzi di Salgari, di Verne, di Conrad.“
— Mario Rigoni Stern, libro L'ultima partita a carte
Origine: L'ultima partita a carte, p. 6
„[…] uccide piú la curiosità maldestra che il fucile.“
— Mario Rigoni Stern, libro Uomini, boschi e api
da ', Caprioli a maggio; p. 85
Uomini, boschi e api
„Attraversò Thiene. Non pensò di fermarsi alla stazione per chiedere se il trenino a cremagliera funzionasse ancora. Ma poi come avrebbe potuto pagare il biglietto? Era anche convinto, chissà perché, che solamente a piedi, con le sue gambe, poteva arrivare. E andava.“
— Mario Rigoni Stern, libro Sentieri sotto la neve
parte I, cap. 1, p. 25
Sentieri sotto la neve
„Ce ne fossero tanti, oggi, di scrittori e uomini come lui! Ricordo di averlo incontrato un giorno lontano – anni Sessanta – a un dibattito televisivo dove si parlava di animali e natura. Naturalmente venni considerato un "nemico degli animali e della natura" perché cacciatore e tutti mi furono contro. Solo Fabio Tombari venne a sedersi vicino a me, dalla mia parte. Gli ricordai che di lui avevo letto, in prigionia e chissà come capitati nel lager, due libri: Tutta Frusaglia e Il libro degli animali. Fummo subito amici. Caro, vecchio Fabio!“
Origine: Asiago, 12 gennaio 1996; citato in AA.VV., Omaggio a Fabio Tombari, Guaraldi, Ancona, 1996, p. 260.
„Iniziò allora la fine dell'era fascista, non dal 25 luglio 1943, ma con la resistenza dei poveri soldati greci, con la nostra cacciata dalla loro terra quando stupidamente li aggredimmo. Anche se poi, in primavera, le cose ebbero altro esito finale, questo fatto restava. Proprio che eravamo stati i più esposti e i più sacrificati non ce ne rendevamo conto, tanto quello che per anni ci avevano insegnato a scuola, o predicato, si era radicato nella nostra mente e aveva reso ottusa la ragione.“
— Mario Rigoni Stern, libro L'ultima partita a carte
Origine: L'ultima partita a carte, p. 50
„Dove abbiamo camminato quella notte? Su una cometa o sull'oceano? Niente finiva più.“
— Mario Rigoni Stern, libro Il sergente nella neve
Il sergente nella neve