“[Sui gemiti delle tenniste] C'è qualcosa di sensuale nelle loro grida, mi chiedo se si distruggano le corde vocali o se sia una espressione di pazzia, comunque bisogna ridurre questi gemiti, non si può continuare così.”

—  Boris Becker

Origine: Citato in Becker: proibire i gemiti alle tenniste http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/tennis/200806articoli/15231girata.asp, La Stampa, 13 giugno 2008.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Boris Becker 40
tennista tedesco 1967

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“Ogni giorno lacrime, ogni giorno gemiti, condannato in compagnia solo di scorpioni e di belve.”

San Girolamo (345–420) scrittore, teologo e santo romano

Origine: Citato in Corriere della Sera, 25 ottobre 2008.

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“Ho rifiutato un personaggio ma solo per problemi di voce, di afonia, di corde vocali, di stati influenzali, o di gravidanze!!”

Laura Lenghi (1968) doppiatrice italiana

Origine: Da Interviste ai doppiatori: Laura Lenghi si racconta http://daninseries.altervista.org/interviste-doppiatori-laura-lenghi-si-racconta/, Daninseries.altervista.org, 13 giugno 2014.

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“Sottili fili di acciaio, avvolti intorno a quella stessa sorta di viti di legno che negli strumenti musicali servono a tender le corde, tenevano aperte le labbra di quelle orrende ferite: si vedeva il cuore nudo pulsare, i polmoni dalle venature dei bronchi simili a rami d'albero, gonfiarsi proprio come fa la chioma di un albero nel respiro del vento, il rosso, lucido fegato contrarsi adagio adagio, lievi fremiti correre sulla polpa bianca e rosea del cervello come in uno specchio appannato, il groviglio degli intestini districarsi pigro come un nodo di serpi all'uscir dal letargo. E non un gemito usciva dalle bocche socchiuse dei cani crocifissi. […] A un tratto, vidi Febo. Era disteso sul dorso, il ventre aperto, una sonda immersa nel fegato. Mi guardava fisso, e gli occhi aveva pieno di lacrime. Aveva nello sguardo una meravigliosa dolcezza. Non mandava un gemito, respirava lievemente, con la bocca socchiusa, scosso da un tremito orribile. Mi guardava fisso, e un dolore atroce mi scavava il petto. "Febo" dissi a voce bassa. E Febo mi guardava con una meravigliosa dolcezza negli occhi. Io vidi Cristo in lui, vidi Cristo in lui crocifisso, vidi Cristo che mi guardava con gli occhi pieni di una dolcezza meravigliosa. "Febo" dissi a voce bassa, curvandomi su di lui, accarezzandogli la fronte. Febo mi baciò la mano, e non emise un gemito. Il medico mi si avvicinò, mi toccò il braccio: "Non potrei interrompere l'esperienza", disse, "è proibito. Ma per voi… Gli farò una puntura. Non soffrirà". […] Anche gli altri cani, distesi sul dorso nelle loro culle, mi guardavano fisso, tutti avevano negli occhi una dolcezza meravigliosa, e non il più lieve gemito usciva delle loro bocche. A un tratto un grido di spavento mi ruppe il petto: "Perché questo silenzio?", gridai, "che è questo silenzio?"”

Era un silenzio orribile. Un silenzio immenso, gelido, morto, un silenzio di neve. Il medico mi si avvicinò con una siringa in mano: "Prima di operarli", disse, "gli tagliamo le corde vocali".
La pelle, Il vento nero

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“Nessuno di voi chiede qualcosa, ma tutto, e solo finché ne avete bisogno.”

Doris Lessing (1919–2013) scrittrice inglese

Origine: Da Il taccuino d'oro, traduzione di M. Serini, Feltrinelli.

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