“Dobbiamo e possiamo riarticolare la base del patto collettivo.”

—  Bell Hooks

da Elogio del margine
Citazioni da Elogio del margine

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
Argomenti
base , collettivo , elogio , margine , patto
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Bell Hooks 7
scrittore, attivista (femminista) 1952

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“Quando analizziamo la persona le strappiamo la maschera e scopriamo che quello che sembrava individuale, alla base è collettivo.”

Carl Gustav Jung (1875–1961) psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero

Origine: La struttura dell'inconscio (1916), p. 116; 1997

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“La necessità di agire in base alle nostre convinzioni. – Sapere non basta: dobbiamo applicare ciò che sappiamo. Volere non basta: dobbiamo agire.”

Bruce Lee (1940–1973) attore, artista marziale e filosofo statunitense

Origine: Pensieri che colpiscono, p. 42

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“Noi nucleari proponiamo un patto col diavolo: possiamo fornire energia a condizione che le società future assicurino una stabilità politica e istituzioni quali mai si sono avute finora.”

Alvin Weinberg (1915–2006) fisico statunitense

citato in Virginio Bettini, Scorie: l'irrisolto nucleare, prefazione di Giorgio Nebbia, UTET, 2006, p. XII

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“Il pregiudizio estetico è come un torrente impetuoso, inarrestabile, che con la sua forza cerca di convogliare a valle il consenso di ogni essere pensante. Ed ecco che sulle rive di quel fiume avviene la nostra trasformazione. Siamo ritti sulla sponda e osserviamo il flusso dell'acqua. Possiamo restare lì e continuare a chiamarci osservatori, ascetici e al di fuori di ogni corrente. Possiamo gettarci in quel turbinio e farci comodamente trasportare nell'esaltazione del consenso collettivo. O infine, ed è ciò che vi invito a fare, possiamo sì gettarci in acqua ma, trasformati in Giovani Salmoni del Trash, dobbiamo essere pronti a risalire questo fiume ribollente di boria e ignoranza, dobbiamo raggiungerne le fonti e renderle aride.”

Parte prima: Giovani salmoni del trash. 1. Come nasce un Giovane Salmone, p. 8
Andy Warhol era un coatto
Variante: Il pregiudizio estetico è come un torrente impetuoso, inarrestabile, che con la sua forza cerca di convogliare a valle il consenso di ogni essere pensante. Ed ecco che sulle rive di quel fiume avviene la nostra trasformazione. Siamo ritti sulla sponda e osserviamo il flusso dell’acqua. Possiamo restare lì e continuare a chiamarci osservatori, ascetici e al di fuori di ogni corrente. Possiamo gettarci in quel turbinio e farci comodamente trasportare nell’esaltazione del consenso collettivo. O infine, ed è ciò che vi invito a fare, possiamo sì gettarci in acqua ma, trasformati in Giovani Salmoni del Trash, dobbiamo essere pronti a risalire questo fiume ribollente di boria e ignoranza, dobbiamo raggiungerne le fonti e renderle aride. (Parte prima: Giovani salmoni del trash. 1. Come nasce un Giovane Salmone, p. 8)

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