“[Su Aleksandr Aleksandrovič Blok] Nella sua lunga prefettizia, la cravatta floscia annodata con ricercata noncuranza, in un nimbo di capelli oro cenere, era romanticamente bello allora, nel sei-sette. Lento, si accostava ad un tavolo con le candele, guardava all'intorno con occhi di pietra e lui stesso impetrava, fino a quando il silenzio non avesse raggiunto l'assenza di suoni. E attaccava, tenendo la strofa con tormentosa maestrìa e rallentando appena appena nelle rime. Egli ammaliava con la propria dizione, e quando finiva una lirica, senza mutare la voce, di scatto, pareva sempre che quella delizia fosse finita troppo presto e che ancora si dovesse ascoltare.”

Origine: Citato in Angelo Maria Ripellino, Studio introduttivo, in Aleksandr Blok, Poesie, Guanda, 2000.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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