“[Sul Partito d'Azione] La partecipazione delle formazioni azioniste alla lotta di liberazione è stato un fatto serio, non un'adesione politica a un movimento che poi era fatto, sofferto e pagato da altre forze politiche. No, gli azionisti ci sono stati nella lotta di liberazione tra i partigiani.”

Origine: Dall'intervista di Raimondo Cubeddu, Mauro Stampacchia, Giovanni Cavera, Gli anni pisani di Natta http://web1.sssup.it/exallievi/intervnatta.html, Scuola Universitaria Superiore di Pisa, 19 giugno 1998.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia
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politico italiano 1918–2001

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“Il Partito d'Azione è scomparso dalla scena della nostra storia politica appena vi si è affacciato. Gli azionisti hanno dato un contributo e hanno pagato un prezzo molto alto nella lotta di liberazione dell'occupazione tedesca e fascista del Norditalia. Non mi pare che siano ricordati con particolare gratitudine. Anzi, sono diventati un concetto – l'azionismo – non solo esecrabile, ma che in quanto tale si è trasformato in qualcosa che ha a che vedere esclusivamente con un atteggiamento di etica politica (questo sì ha dato e dà fastidio, a destra come a sinistra). "Azionista" racchiude tante e diverse cose: tutte brutte e ormai totalmente sganciate dalle persone e dalle azioni. L'azionismo è diventato una categoria dello spirito, una categoria culturale. Qual è l'immagine che si vuole dare dell'azionista, allora? Innanzitutto è un intellettuale elitario che, in fondo, disprezza la massa, vuole fare la lezione, per di più con la presunzione che sia per il suo bene. Poi, è una "mosca cocchiera", un'anima bella, un generale senza truppe. Infine. è un rigorista che vorrebbe portare nella politica l'etica dei princìpi e delle convinzioni, senza pragmatismi e compromessi. Insomma, dal punto di vista delle capacità politiche, è un pedagogo moralista e velleitario. Ce lo immaginiamo – questo "azionista" – anche come un tipo antropologico a sé: un vecchio trombone (se non nel corpo, nell'anima), magari un "professorone", un moralista che tratta quotidianamente con le grandi idee che non sporcano le mani, mentre gli altri si danno da fare e le mani se le sporcano e si compromettono (loro sì!) nella "feconda bassura" dell'esperienza (espressione kantiana), cioè della "vera vita": insomma, l'azionista è un morto vivente. Un vero disastro umano. In più, è anche un ipocrita perché, mentre incita gli altri all'azione (azionista, appunto) e a correre i rischi, lui se ne sta nella biblioteca di casa sua, oppure con gli amici, come lui "radical chic" che, se hanno un cane, ha il pedigree oppure, ostentatamente, è un cane di strada e coltivano rancore per il mondo e il popolo bue, a caviale e champagne (la gauche-caviar).”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano
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“Poiché la nostra lotta è parte del movimento socialista internazionale, la nostra libertà è parte integrante della liberazione dell'umanità.”

Menghistu Hailè Mariàm (1937) militare e politico etiope

Since our struggle is part of the international socialist movement, our freedom is part and parcel of the liberation of mankind.
Variante: Poiché la nostra lotta è parte del movimento socialista internazionale, la nostra libertà è parte integrante della liberazione dell'umanità.

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“Non posso immaginare quale sia il nesso tra la lotta dei palestinesi nei monti più alti del Libano e la liberazione della Palestina.”

Hafiz al-Assad (1930–2000) politico e militare siriano

I cannot imagine what the connection is between the fighting of Palestinians in the highest mountains of Lebanon and the liberation of Palestine.

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