III L'arte del Barocco italiano, p. 39
Il Barocco in Italia
“Sant'Ivo va considerato il capolavoro del Borromini, dove il suo stile raggiunse il culmine e dove egli azionò tutti i registri di cui disponeva. In confronto, le sue costruzioni precedenti o posteriori, ecclesiastiche o laiche spesso sono sciupate perché sono incomplete o perché egli era ostacolato da difficoltà del terreno o dalla necessità di adattarsi a strutture già esistenti.
A differenza del Bernini, che concepiva l'architettura come la fase di un avvenimento drammatico espresso attraverso la scultura, il dramma di Sant'Ivo è inerente alla dinamica concezione architettonica di per sé: nel modo come i motivi si spiegano, si espandono e si contraggono; nel modo come il movimento si eleva verso l'alto e poi si arresta.”
cap. 9, p. 325
Arte e architettura in Italia. 1600-1750
Argomenti
differenza , terreno , confronto , struttura , arresto , ecclesiastico , dinamica , alto , motivo , scultura , movimento , difficoltà , registro , culmine , stile , concezione , cap. , verso , avvenimento , modo , fase , capolavoro , espresso , precedente , azione , costruzione , necessità , architettura , drammaRudolf Wittkower 11
storico dell'architettura e saggista tedesco 1901–1971Citazioni simili
cap. 9, p. 311
Arte e architettura in Italia. 1600-1750
Origine: Paul Fréart de Chantelou (1609-1694), collezionista d'arte e ingegnere militare francese.
Arte e architettura in Italia. 1600-1750

da Storia della Rivoluzione russa, pp. 137, 140
Origine: Storia dell'architettura europea, p. 7