“Preferisco viaggiare per posta | e non lasciare il circondario e girar su me stesso | come il riflesso o l'orario o la gente in vita o la clessidra che impassibile gira sull'asse, | non guarda giù e non ha paura di quello che pensa chi la tormenta, | come vorrei che mi insegnasse a non temere gli sguardi del vicino, | io quando cammino solo sul viale della Centrale! io pur di non incontrare nessuno, sai, inseguo l'ombra che mi sta davanti! e si infila in ogni buco come i guanti, la seguo se temo manometta qualche treno. (da Perché non sai mai”
quel che ti capita), n. 3
D' Parte Prima
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“Ombra, non più che un'ombra è la mia vita | per le strade che ingombra il mio ricordo impassibile.”
Maturità, da Avvento notturno

Origine: Durante una partita del 1975 contro Nastase al Masters di Stoccolma. Il rumeno, in svantaggio, continuava ad insultare l'americano chiamandolo "Negroni". Ad un certo punto, quando era in vantaggio 4-1 nel terzo set, Ashe, stufo ormai della cosa, decise di posare la racchetta a terra e di andarsene pronunciando proprio queste parole.
Origine: Citato in Rossana Capobianco e Alessandro Mastroluca, Il fascino dei bad boys http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2010/12/19/431309-fascino.shtml, Ubitennis.com, 20 dicembre 2010.

“Pensa a quanto è saggio un topolino:
non affida mai la sua vita a un solo buco.”
Truculentus, vv. 868-869
Cogitato, mus pusillus quam sit sapiens bestia:
aetatem qui non cubili <uni> umquam committit suam.

“In seguito se lo infilò per caso: «Dio mio!» esclamò «È un guanto!.”