“Io me ne fotto se non sorridi | io me ne fotto per questo mi invidi | io me ne fotto dei tuoi problemi | tocca essere furbi altro che scemi.”

“Me e te
Uno sorride di com’è, l’altro piange cosa non è
E penso sia bellissimo.
(La differenza tra Me e Te)”

Tiziano Ferro (1979) cantautore italiano

“Rapper italiano da alcuni odiato, da alcuni apprezzato ma in fondo non me n'è mai importato; ho pianto per altri problemi, faccio le mie storie per me stesso, mica per voi quattro scemi!”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da Rapper italiano
Rapper italiano

“Nella recitazione non rivelo altro che me stesso: essendo stupido, non ho problemi.  ”

Leslie Nielsen (1926–2010) attore canadese

“I troppo furbi, al pari dei babbei, sono rosi dall'invidia.”

Carlos Ruiz Zafón libro L'ombra del vento

L'ombra del vento

“Con tutta la gente fallita che c'è | l'invidia sale e non la puoi fermare, | dovresti essere felice per me | invece di pensare sempre male.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Felice per me, n. 9
Casus belli

“Il mio amico non è altro che la metà di me stesso; anzi, un altro me stesso. Perciò devo considerare l'amico come me stesso.”

Matteo Ricci libro Dell'amicizia

Dell'amicizia

“Mi ha stupito il fatto che "tutti" sono sposati o fidanzati, tranne me. Per quale ragione? Devo essere io il problema.”

Jack Kerouac (1922–1969) scrittore e poeta statunitense

Origine: Un mondo battuto dal vento, p. 239

“Si può essere più furbi di un altro, ma non di tutti gli altri.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?

“Me non esiste. Io sono te. Non inventarti un altro me separato.”

Ernest Hemingway (1899–1961) scrittore e giornalista statunitense

“Questa "propriocezione" è come se fosse gli occhi del corpo, il modo in cui il corpo vede se stesso. E se scompare, come è successo a me, è come se il corpo fosse cieco. Il mio corpo non può 'vedere' se stesso se ha perso i suoi occhi, giusto? Così tocca a me guardarlo, essere i suoi occhi. Giusto?”

Oliver Sacks (1933–2015) neurologo e scrittore inglese