“[Riferendosi al "vizio del cinema"] L'impossibilità di stare senza girare un film. Quella voglia che ti spinge a ricominciare a girare, appena hai finito, dimenticando i problemi e le fatiche del film precedente. Perché fare il regista è un mestiere faticoso persino fisicamente: sul set io non sto un attimo fermo, sposto gli oggetti, seguo gli attori… Devi essere vergine e puttana, per fare il regista. Manageriale e machiavellico. Gestisci tanti rapporti umani, rispondi di tanti soldi investiti e da soggetti diversi, se sgarri sui tempi sono guai, perché i costi aumentano. Eppure, appena hai finito, non vedi l'ora di ricominciare. Come le donne che finiscono per dimenticare i dolori del parto poco dopo che hanno abbracciato il loro bambino. Fare cinema è un piccolo parto. Per quel figlio che metti al mondo sei disposto anche a piegarti ad andare ai festival, a presentarlo in giro.”
Argomenti
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regista italiano 1945Citazioni simili

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