“La massima stoica per la quale dobbiamo rassegnarci senza protestare alle cose che non dipendono da noi, e anzi esservi del tutto indifferenti, tiene conto solo delle disgrazie esterne, che arrivano indipendentemente dalla nostra volontà; ma come farsi una ragione di quelle che provengono da noi stessi? Se noi soltanto siamo la fonte dei nostri mali, con chi prendercela? Con noi stessi? Ma dimentichiamo presto di essere i veri colpevoli, e non aspettiamo altro che di scaricare su qualcuno o su qualcosa il peso della nostra responsabilità.”
Quaderni 1957-1972
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“Le cose liete dei disonesti, presto si trasformano in disgrazia!”
Cito improborum laeta ad perniciem cadunt.
Sententiae

Origine: Da E tali, tali erano le gioie, in Romanzi e saggi.

da Guida Ricciardi, Ricciardi, Milano, 1936