“Quando si ha un incubo nel sonno, come un sonnambulo, si scende nella cantina dell'Inconscio con una fioca candela mozza, se ne apre la porta cigolante e……tutto per terra, bottiglie rotte, scaffali sottosopra e rumori striduli di catene in lontananza. Allora, si risalgono in fretta le scale, la candela si spegne e ci si sveglia, madidi di sudore, e, nel buio, un grido angosciante rimbomba nella stanza. Ci si guarda intorno, finalmente è finita!”
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Massime, Riflessioni morali

“[…] E io parlo della terra
a una candela;
di te e di noi, di noi soli, creati.”
Origine: Dove eravamo già stati, p. 86

“Una candela bruciava sul tavolo, | una candela bruciava”
da Notte d'inverno
Poesie