“Autocostruzione per il Terzo Mondo vuol dire pensare a un tipo di cultura che si poggia sostanzialmente sull'autogestione; sulla definizione precisa di esigenze primarie; sull'accettazione del lavoro manuale, del lavoro costruttivo, come parte fondamentale della realizzazione dell'uomo…”

da Note introduttive alla tecnologia dell'architettura, G. Ceragioli, N. Maritano Comoglio; CLUT, Torino, 1985
Autocostruzione

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Il principio fondamentale dello Śivaismo è l'accettazione del mondo com'è, non come vorremmo che fosse.”

Alain Daniélou (1907–1994) storico delle religioni e orientalista francese

Origine: Śiva e Dioniso, Citazoni, p. 150

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“Dylan ci insegna che il lavoro filosofico è sostanzialmente il lavoro sulla nostra incompletezza, sulla nostra finitezza, sul fatto che siamo appunto condizionati da un mucchio di cose.”

Giulio Giorello (1945) filosofo e matematico italiano

Origine: Dall'intervento a Popsophia, La filsofia di Dylan Dog, visibile su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=RENUHUTYtYQ, 17 luglio 2011.

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“La nuova scuola sarà il luogo del libero lavoro, della libera comunità fra i bambini e di quelli che vorranno aiutare i bambini nella realizzazione dei loro problemi, del loro desiderio di conoscenza e di creazione. Nella nostra scuola non vi sarà posto per nessuna costrizione, per nessuna violenza sull'anima infantile, qual si sia il motivo per cui volesse introdursi. A base di tutto sarà posto l'amore, e un rispetto per la personalità del ragazzo, così profondo come si ha per qualsiasi uomo adulto. I maestri saranno non i superiori, ma i compagni anziani degli alunni… Essi apprezzeranno più di tutto la libera manifestazione dello spirito del ragazzo, il lavoro autonomo della sua mente… Il loro lavoro principale sarà quello di porre un'unità spirituale, una reciproca fiducia, una radicale uguaglianza fra loro e i loro scolari-compagni, senza di che non vi può essere alcun reciproco aiuto nel lavoro di educazione e di formazione. I genitori degli scolari di questa nuova scuola entreranno essi stessi nella vita della scuola, come partecipanti, collaboratori e compagni anziani dei bambini… In questa scuola ci si sforzerà di diroccare i muri che dividono la scuola dalla vita, per fare della scuola, non solo il giardino preparatorio alla vita, ma un luogo di gioia, pieno di interesse e di significato per il ragazzo, una parte viva della sua vita vera… La base sarà il lavoro dell'uomo, quello fisico; il lavoro manuale produttivo non sarà impedito o disprezzato e nemmeno trattato come un giuoco pedagogico; al contrario, sarà fatto tutto il possibile perché i bambini possano soddisfare l'esigenza che ogni uomo ha per questo o quel tipo di operosità più congeniale, mirando ad un lavoro che a mano a mano conduce al lavoro fisico proprio degli uomini, e che prende tutta la vita dell'uomo.”

Origine: Citato in Sergei Hessen, La pedagogia russa del XX secolo, a cura di Luigi Volpicelli, Editrice AVIO, Armando Editore, Roma, 1956, pp. 75-76.

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