Origine: Citato in Bhagavadgītā, a cura di Anne-Marie Esnoul, traduzione di Bianca Candian, Adelphi, 2010.
“A casa, in definitiva, preferivi restarci il meno possibile, e solo la desideravi davvero quando nella bruma dell'alba tornavi sconvolto e all'improvviso ti sembrava di aver perduto le chiavi. Dovevi frugarti, ispezionare le tasche secondarie. Pregavi di trovarle, le kazzo di chiavi, per salire a farti un tè buonissimo, lavarti, prima di cappottare sul letto. Desideravi come nient'altro rientrare sano e salvo a casa tua.”
Bastogne
Argomenti
chiave , parola-chiave , bruma , secondario , letto , meno , casa , prima , salvo , alba , possibile , tèEnrico Brizzi 75
scrittore italiano 1974Citazioni simili
“Non potevo aspettare finché non tornavo a casa per passare il tempo da solo nella mia stanza.”
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Variante: […] Lui pensava, davvero, che gli uomini stanno sulla veranda della propria vita (esuli quindi da se stessi) e che questo è l'unico modo possibile, per loro, di difendere la propria vita dal mondo, giacché se solo si azzardassero a rientrare in casa (e ad essere se stessi, dunque) immediatamente quella casa regredirebbe a fragile rifugio nel mare del nulla, destinata ad essere spazzata via dal mare dell'Aperto, e il rifugio si tramuterebbe in trappola mortale, ragione per cui la gente si affretta a riuscire sulla veranda (e dunque da se stessa), riprendendo posizione là solo dove le è dato di arrestare l'invasione del mondo, salvando quanto meno l'idea di una propria casa, pur nella rassegnazione di sapere, quella casa, inabitabile. Abbiamo case, ma siamo verande, pensava. […]
parte III; 2004, p. 186
Cortile a Cleopatra
Origine: Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, p. 337