“Rif.1° sbarco del 04.08.2011 di 367 immigrati + 1 cadavere. L'intestazione della squadra mobile della questura di Agrigento è secca, precisa. Non è un linguaggio burocratico, ma la realtà dei fatti. Quando approda una barca si fa il conto dei vivi e dei morti. Ma lo sbarco del quattro agosto ha molti più morti di quanti ne vengano scaricati. Perché tracciare tutto il viaggio di questa barca? Non è certo il Titanic, di cui si festeggiano anche i cento anni del viaggio inaugurale senza che nessuno si chieda il perché. Ci si commuove alla vista della terza classe, i viaggiatori poveri del Titanic, ma voltiamo lo sguardo altrove per le imbarcazioni cariche di migranti. Nessun festeggiamento, nessuna collisione da commemorare. Il canale di Sicilia è un cimitero d'acqua e di relitti. L'acqua sciacqua la coscienza, e copre lo sguardo. Lo sbarco del quattro agosto del 2011 non porta soltanto migranti e un cadavere, ma sacrifici umani.”
Origine: Castel Volturno, p. 12
Argomenti
sbarco , barca , cadavere , quattro , viaggio , agosto , sguardo , acqua , imbarcazione , questura , collisione , relitto , approdo , mobilio , viaggiatore , cimitero , mobile , immigrato , canale , carico , sacrificio , linguaggio , squadra , classe , conto , coscienza , povero , migrante , secca , porta , vista , realtàSergio Nazzaro 35
scrittore e giornalista italiano 1973Citazioni simili

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della letteratura, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 92. ISBN 9788858024416

Origine: Da un tweet https://twitter.com/carlosibilia/status/490782997004976128 del 20 luglio 2014. Il giorno stesso replica alle critiche con un altro tweet https://twitter.com/carlosibilia/status/490898405775118336 dal tono ironico: «Scusate. Rettifico. Siamo andati sulla luna, Berlusconi è onesto, la riforma del senato è cosa buona e giusta e Repubblica è un giornale.»
da UFO e altri oggetti non identificati. 1972-1990, a cura di Graziella Pulce, Quiritta, 2003

da Fin che la barca va
Fin che la barca va (il grillo e la formica)/L'ultimo di dicembre
Origine: Testo di Flavia Arrigoni e Lorenzo Pilat
“[…]Era la mia regola, in barca non portavo nessuno. Era la mia isola.”
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