“Chi potesse vedere il bel paese, | ov'or si trova, Amor, la donna mia, | nuovo piacer di veder quivi avria, | vie più ch'altrove, il ciel largo e cortese. | Piangendo il rosignuol l'antiche offese, | cria soave, angelica armonia, | e, con la dolce e cara compagnia | rinovella d'Amor l'ardenti imprese. | Quanti animai sovra l'erbette e i fiori | di ch'ora il luogo a grando'nor s'adorna, | fanno a l'aura gentil vezzosi balli? | Quanti pesci entro i liquidi cristalli | dann'opra ai lor felici e lieti amori, | or che la vita mia fra lor soggiorna?”
da Stanze in lode delle donne, vv. 1-14
Citazioni simili

da Il pudore, p. 86
Rime e prose d'amore

Sopravvivenza dell'amore alla bellezza; citato in I capolavori della poesia italiana, a cura di Guido Davico Bonino, CDE, 1972

Variante: Il suo corpo si trova al cimitero di Pére – Lachaise a Parigi, mentre la sua anima è ancora in cima alla Tour Eiffel che canta per noi "La vie en rose" dolce augurio di riuscire a vedere sempre la vita in rosa.
Origine: Da Édith Piaf, la donna che cantava dalla cima della Tour Eiffel http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/05/20/40894-edith-piaf-la-donna-cantava-dalla-cima-della-tour-eiffel, Il Popolo Veneto.it, 20 maggio 2017.
Invito all'ombra
Origine: In Antologia Palatina, traduzione di Annunziato Presta, Casini, Roma, 1957; citato in Francesco Pedrina, Musa Greca, Antologia di poeti e prosatori greci con profili degli autori e pagine critiche organicamente scelte per un disegno storico-estetico, Casa Editrice Luigi Trevisini, Milano, V ristampa, p. 873.