Origine: Il viaggio in Sicilia, p. 42
“La strada di Mezzomonreale, che per oltre tre miglia corre diritta dalle falde del colle Caputo alla Porta Nuova di Palermo, era nel secolo XVIII per un buon tratto, dalla Porta fino al convento dei Cappuccini, fiancheggiata da grandi e ombrosi alberi, fattivi piantare da Marcantonio Colonna durante il suo viceregno. Alcune fontane, delle quali ancora ne avanza qualcuna, ornavano il largo viale, e dei sedili offrivano comodi riposi all'ombra. Di qua e di là, oltre i muri che fiancheggiavano la strada, oltre le case rare, si stendevano orti, prati e agrumeti, sorgevano ville magnifiche, qualche chiesa lanciava sopra il verde il suo campanile svettante, il vetusto e grigio palazzo della Cuba torreggiava, triste e solitario superstite di una grandezza scomparsa, ridotto a caserma di cavalleria. Questo stradale era in quei tempi una delle passeggiate favorite dai cittadini di Palermo, specie nelle ore vespertine e nelle prime ore notturne, nelle quali le ombre avvolgevano di mistero i convegni degli innamorati.”
I Beati Paoli
Argomenti
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scrittore italiano 1857–1941Citazioni simili
Lettere a Mita
Origine: Dalla lettera a Margherita Pieracci Harwell di venerdì sera [luglio-agosto 1958], pp. 108–109.
cap. 10, La strada e la brughiera, p. 60
La collina dei conigli
Variante: Quintilio guardava lontano, oltre il confine del terreno demaniale. Quattro miglia più a sud, all'orizzonte, si stagliava il profilo ondulato delle grandi colline. Sul punto più elevato, i faggi di Cottington's Clump si agitavano al vento che, lassù, tirava più robusto che in pianura fra le eriche.
«Guarda!» disse d'un tratto Quintilio. «Eccolo là, Moscardo, il posto che fa per noi. Colline alte e solitarie, dove il vento porta con sé rumori lontani e la terra è asciutta come la paglia in un granaio. Là noi dovremo abitare. Là, bisogna che andiamo.
Descrizione di un viaggio fatto da Venezia a Parigi