Variante: L'invasione del regno degli emiri Sabah è il più recente capitolo del sanguinoso romanzo del Golfo, che dal ritiro britannico al di qua del Canale di Suez non ha ancora trovato una potenza militare capace di imporsi. Lo scià Reza Pahlevi c'era quasi riuscito. Con l'avvento di Khomeini e l'indebolimento dell' Iran rivoluzionario l' Iraq si è preso la rivincita. Adesso Saddam Hussein gioca tutte le sue carte, che non sono poche.
“ne viveva il trauma (…). Il vuoto lasciato dal ritiro britannico e che ora era minacciato dall'intrusione sovietica così come dal momento di radicalizzazione sarebbe dovuto essere colmato da una potenza locale a noi favorevole. L'Iraq sarebbe stato scoraggiato dal compiere gesti avventurosi contro gli Emirati del Golfo, la Giordania. Un Iran più forte avrebbe spento le tentazioni indiane di completare la conquista di tutto il Pakistan. E tutto ciò poteva essere compiuto senza impegnare risorse americane, poiché lo Scià era disposto a pagare gli armamenti con i proventi della vendita del petrolio.”
Argomenti
provento , intrusione , pakistano , trauma , armamento , petrolio , minacciata , golfo , vendita , giordano , ritiro , sovietico , tentazione , indiano , locale , risorsa , conquista , disposta , essere , potenza , vuoto , americano , lasciata , forte , momento , stato , ora , radicalizzazione , colmataHenry Kissinger 28
politico statunitense 1923–2023Citazioni simili

“Si poteva stare nel Pci senza essere comunisti. Era possibile, è stato così.”
da Veltroni: incompatibili comunismo e libertà, La Stampa, 16 ottobre 1999, p. 3

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso di augurio di S.M.I. Haile Selassie I al presidente Rahdakrishnan, 12 ottobre 1965; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.