“Non sono tedesco né europeo, forse neppure un essere umano, ma un ebreo.”

Origine: A Vasilij Kandinskij; citato in Enzo Biagi, 1935 e dintorni, Mondadori, Milano, 1982, p. 182.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 24 Novembre 2021. Storia
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ebreo , tedesco , europeo , essere , forse
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compositore 1874–1951

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“Se verrà dimostrato che la mia teoria della relatività è valida, la Germania dirà che sono tedesco e la Francia che sono cittadino del mondo. Se la mia teoria dovesse essere sbagliata, la Francia dirà che sono un tedesco e la Germania che sono un ebreo.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da un discorso in Sorbona alla Società filosofica francese, 6 aprile 1922; riportato dalla stampa francese, 7 aprile 1922, Archivio Einstein 36-378; riportato in Berliner Tageblatt, 8 aprile 1922, Archivio Einstein 79-535.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 31

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“L'Ebreo deve levar le tende dall'Europa. Altrimenti nessun accordo sarà possibile fra Europei. È l'Ebreo che ostacola tutto.”

Adolf Hitler (1889–1945) dittatore della Germania nazista dal 1933 al 1945

25 gennaio 1942
Conversazioni a tavola

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“Tre volte senza patria, sono un boemo tra gli austriaci, austriaco tra i tedeschi, ed ebreo tra i popoli del mondo.”

Gustav Mahler (1860–1911) compositore e direttore d'orchestra austriaco di origine boema

Origine: Citato in Enzo Biagi, 1935 e dintorni, Mondadori, Milano, 1982, p. 182.

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“Io… vorrei che il giovane quando si mette a scrivere, non pensasse mai ad essere né melodista, né realista, né idealista, né avvenirista, né tutti i diavoli che si portion queste pedanterie. La melodia e larmonia non devono essere che mezzi nella mano dell'artista per fare della Musica, e se verrà un giorno in cui non si parlerà più né di melodia né di armonia né di scuole tedesche, italiane, né di passato né di avvenire ecc. ecc. ecc. allora forse il regno dell'arte.”

Giuseppe Verdi (1813–1901) compositore italiano autore di melodrammi

Variante: Io…vorrei che il giovane quando si mette a scrivere, non pensasse mai ad essere né melodista, né realista, né idealista, né avvenirista, né tutti i diavoli che si portino queste pedanterie. La melodia e l’armonia non devono essere che mezzi nella mano dell'artista per fare della Musica, e se verrà un giorno in cui non si parlerà più né di melodia né di armonia né di scuole tedesche, italiane, né di passato né di avvenire ecc. ecc. ecc. allora forse comincierà il regno dell'arte.
Origine: Da una lettera a Opprandino Arrivabene, 14 luglio 1875; citato in Marcello Conati, Verdi: interviste e incontri, EDT srl, 2000, p. 197 https://books.google.it/books?id=kb9gk11MAAIC&pg=PA197. ISBN 8870634906

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