“Ferve nel quarto cerchio opaco smalto, || che qual sull'Etna ardente e bolle e fuma, | sol che più ratto e liquido dall'alto | volvesi, e non s'impietra o si consuma: | ivi sta l'Ira; di bollente asfalto | tinge i suoi ceppi e di viperea spuma, | e mentre cieca si dimena e scoppia, | ne' suoi lacci s'intrica, e gli raddoppia.”
canto VI, ottava 35; p. 216
Italiade
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“Beviti 'sto cielo azzurro e alto che sembra di smalto e corre con noi.”
da La topolino amaranto, lato A, n. 4
Paolo Conte (1975)

“La donna è sopra la pecunia, come il sol sopra il ghiaccio, che del continue lo strugge e consume.”
La Calandria (c. 1507)