“Per la tradizione italiana, storicamente incentrata soprattutto sulla tutela della libertà religiosa (positiva e negativa) degli individui, la laicità/neutralità dev'essere essenzialmente un requisito delle istituzioni pubbliche, mentre l'idea francese della laicità implica che nello spazio pubblico la neutralità si imponga anche ai singoli cittadini che si muovono all'interno delle istituzioni anche come utenti o che sono obbligati a frequentarne le sedi.”

da Multiculturalismo contro laicità, in MicroMega. Per una riscossa laica, 2007, p. 64

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

Citazioni simili

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“Il parlamento è un'istituzione per mezzo della quale ogni singolo Etiope presta servizio per il bene pubblico e l'unità di propositi.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso di S.M.I. Haile Selassie I in occasione delle elezioni generali, 10 dicembre 1968; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“Laicità è anche un termine che molti interpretano in modo sbagliato, qualche volta sinceramente, qualche volta capziosamente: conosco molte persone che lo ritengono un sinonimo ipocrita di anticlericalismo.
E la sfortuna della parola giunge al suo culmine quando la si sostituisce con un suo sinonimo, laicismo, da usare con il disprezzo che meritano tutte le posizioni oltranziste (tranne quelle religiose); in realtà nel Dizionario di Politica curato da Bobbio, Matteucci e Pasquino, la voce non è "laicità" ma proprio "laicismo", ed è a firma di Valerio Zanone, che come liberale e come laico non dovrebbe aver bisogno di presentazioni. Ma la nozione di laicità è stata disintegrata in una serie di concetti correlati ai quali è stato attribuito un significato negativo, o è stata variamente aggettivata, in modo da costruire un sistema nel quale sotto lo stesso nome si possono identificare differenti concetti, solo alcuni dei quali suscettibili di un giudizio positivo. Così al concetto di laicità si è assegnato il significato di "relativismo", o quello di "anticlericalismo"; si è cercato di identificare nel laicismo un tipo di laicità degenerata, nello stesso modo in cui si assegna al moralismo un valore negativo, dimenticando che in molti dei dizionari più consultati di filosofia e di politica – come quello di Abbagnano e quello di Bobbio, Matteucci e Pasquino, esiste solo laicismo e non c'è alcun accenno a laicità.”

Carlo Flamigni (1933) medico, accademico e scrittore italiano
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“Questa laicità «nuova», che pretende di far convivere pluralismo e neutralità con privilegi, assomiglia a una pallida reincarnazione del passato, una sorta di «semi-laicità» che rappresenta ciò che rimane dell'antico sogno della «repubblica cristiana» che inconsapevolmente si appoggia sull'opposto del principio di Westfalia: cuius religio, eius et regio. Le chiese, le fedi religiose, i rispettivi dèi chiedono di disporre di territori su cui organizzarsi e imporsi. In questo tempo di paura e di ostilità crescenti nel mondo, anche le religioni, nelle loro espressioni istituzionali, si mobilitano per creare identità e coesione spirituale da gettare nel conflitto. L'epoca della neutralizzazione politica rispetto alle religioni sembra terminare la sua curva ascendente. Gli Stati laici vengono percepiti come ostacoli a una nuova confessionalizzazione degli spazi. Dove non è possibile imporre direttamente regimi teocratici o ierocratici, si parla almeno di «nuova» laicità. L'intensità è diversa; il movimento è lo stesso.
Che, poi, questa «nuova» laicità sia anche «sana», oltre che «giusta», sembra da escludere. Essa, contraddicendo l'equidistanza dello Stato dalle manifestazioni di fede, religiosa o laica che sia, contraddice il suo ruolo pacificatore, che è venuto a imporsi nelle società pluraliste e che oggi appare ancor più necessario e urgente nelle società interculturali odierne.”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano

cap. 2, p. 33
Contro l'etica della verità

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