“[…] Rilke vuol andare anche più lungi e, nel 1923, egli manda il suo ultimo messaggio: le Duiniser Elegien (Elegie di Duino) e Die Sonette an Orpheus (I sonetti a Orfeo); egli dice perché la vita, che la morte completa invece di annullare, sia uno splendore, e chiede all'uomo di adempire il suo compito umano che è di dire le cose di quaggiù, innalzandole nell'Invisibile, ove risiedono gli angeli. Con queste ultime liriche, Rilke sfugge a qualsiasi definizione e raggiunge uno dei vertici della poesia tedesca […].”

dal capitolo nono L'epoca contemporanea, p 103-104
La letteratura tedesca

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Gerarchia dei balocchi: «la bambola è tanto inferiore a una cosa di quanto la marionetta le è superiore» (Rilke). Pure il bambino "diviene" in quel mondo; penetrerà più tardi la realtà delle cose, e, iniziato per tempo alle delusioni, anche il dominio dell'umano troverà angusto; finché non gli appaia la misura perfetta che in sé abbraccia passato e avvenire e vita e morte equabilmente: l'angelo delle Elegie.”

Leone Traverso (1910–1968) traduttore italiano

Questo il nostro cammino per Rilke, la ragione del nostro passaggio sulla terra.
Origine: Dalla prefazione di Rainer Maria Rilke, Charles Baudelaire e Heinrich von Kleist, Bambole, giocattoli e marionette, a cura di Leone Traverso, Passigli Editore, 1998, pp. 7-8. ISBN 8836805779.

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“Se la coscienza fosse la pura coscienza dell'amore (come lo vide Rilke), allora il nostro amore sarebbe immediato e spontaneo come la vita stessa.”

Thomas Merton (1915–1968) scrittore e religioso statunitense

Origine: Presentazione a "Canto all'amore", p. X

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