cap. 9, p. 318
Arte e architettura in Italia. 1600-1750
“Il Pascoli ha usato felicemente alcune combinazioni nuove di, ma in fatto di versi è rimasto fedele alle forme ed ai numeri della tradizione. Avendo da rappresentare un mondo di sogni e di apparenze simboliche e volendo parlarci della foresta incantata, ove le piante sono vive di spiriti e nelle fontane cantano le silfi e le sirene, egli ha tolto ai metri italiani l'oro e il bronzo, la porpora e i pennacchi, l'andamento oratorio e la solita struttura. Tali metri al tocco della sua fantasia divennero cantanti, sognanti, fluidi, spirituali.”
in 1967, p. 615
La poesia e l'arte di G. Pascoli
Argomenti
andamento , porpora , bronzo , sirena , pascolo , fluido , oratore , tocco , fontana , oratorio , combinazione , cantante , foresta , apparenza , struttura , fedele , fantasia , pianto , tradizione , oro , solito , sogni , numero , spirito , italiano , fatto , mondo , rappresentare , usatoAlfredo Galletti 5
critico letterario italiano 1872–1962Citazioni simili
1967, p. 617
La poesia e l'arte di G. Pascoli

“D: Come ha fatto, un tiratore scelto come lei, a sbagliare la mira da cinque metri?”
Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Con Alì Agca (l'attentatore a Giovanni Paolo II)
De profundis clamavi ad te

Origine: Profilo storico della letteratura italiana, p. 211

Origine: Napoli a occhio nudo, [Lettere a un amico], p. 121