“Ginevra: Non so quello che abbiate voialtr'uomini!Noi vi portiamo sulle nostre bracciala dolce vita e voi, sempre distratti,non volete goderne se non quandoa noi non piace. Ed era così dolce,ora, finire a mensa la seratae dir cose gioconde e un poco grasse;e poi, magari, andarsene a godere,girellando; che ci sarà la luna…” Sem Benelli La Cena delle Beffe La Cena delle Beffe
“Fazio: Ma che volete fare?Giannetto: Giocare!Fazio:Con la morte non si gioca!Giannetto: Non è la vita un gioco con la morte?Vedi, come son fatto! Più ne tremoe più mi piace il gioco. Deformatomi sono, col terrore, come stelonell'ombra: più s'affina e più s'ostina!In questa giostra io sento ora la vitaraccogliersi in un nodo di terrorepiù tenace de' serpi di Medusa:Io voglio; io voglio che il perfido Neria me si raccomandi per pietà,che mi sorrida come si sorridead un pari, non disdegnosamente.Io lo voglio; io lo voglio con furore,altrimenti il mio nodo di terrorelo può strozzare disperatamente!…Fazio: Voi mi parete di quelle farfalleche giocano coi lumi nell'estate.Alieggiano e tremano e ti pareche vogliono sfuggir la fiamma e invecela cercano; la cercano e la fuggono,la temono e la bramano e si brucianoe muiono pel gusto di temere…Giannetto: Hanno sul dorso i segni della morte!Fazio: Ma non ho visto mai questo miracolo;Che una farfalla spegnesse una torcia!…Giannetto: Una farfalla no; ma un pipistrello Sì!…” Sem Benelli La Cena delle Beffe atto terzo La Cena delle Beffe